[Pagina precedente]... uomo (nel papato), trasportati in lingua greca i colui scritti, fece cortesemente comune a tutta la terra la notizia e la utilità di quelli, ristretta fino allora ai soli Latini. E non solo i così detti dialoghi, ma prese anche a voltare in greco altri scritti del medesimo degni di considerazione. - Testimonianza insigne della universalità della lingua greca eziandio ai tempi dello scrittore di questa Vita, cioè, credo, nel sesto secolo, se costui fu contemporaneo o poco posteriore al detto Zaccaria papa.
(Bologna. 5. Ott. 1826.)
Alla p. qui dietro. Proclo nella Crestomazia, appresso lo stesso Fozio, cod.239. init. col.981., dice (? (che) ?(??(??(??(????(????(??(??????(????(????? (della prosa e del verso), ??????(????????( (differiscono) (???(??(???????(?(???? nel più e nel meno. Lo Schotto: in eo, quod plus, minusve est.
(Bologna. 6. Ottobre. 1826.)
Alla p.4163. Phot. cod.279. col.1588. ex Helladii Besantinoi Chrestomathiis, ed. gr.-lat., ?(????(????(????????????????????(???(??? perocchè ogni preposizione vuole (cioè dee) finire in sillaba breve. V. p.4226.
[4213]Dell'uso del verbo ???(??? per fare, come in ispagnuolo, poner. Elladio Besantinoo ne' libri delle Crestomazie, appresso Fozio, cod.279. col.1588. ed. gr. lat.?(??????(????????? ??( ?????(????(? ????(???? (????(??(???(???, (?????(??(?????(??(??(?????????(?????(??(??(??(????(????????(???(?????(?????(?(??????(?(???(??(???(?,?(????( ???????(??????(??????(???(????(???????(???(?).?(????(????(?????????????. Anche Orazio per grecismo: nunc hominem PONERE (cioè facere, fabricare, fabrefacere) nunc deum.
(Bologna. 8. Ott. Domenica. 1826.)
??????? che vale ora laborioso, infelice ec. ed ora malvagio, del che altrove, ha diversa accentazione secondo il diverso significato. Veggansi i Lessici.
?????(?(??,????(???? ec.; ?(???????(??, (?????(?????.
Alla p.4210. Il fatto riferito da Agatarchide presso Stobeo, trovasi anche presso Plutarco nel principio del Parallelo dei fatti greci e romani (operetta da consultarsi al nostro proposito), il qual Plutarco lo paragona a quello di Muzio Scevola, e cita Agatarchide Samio?(??????(????????(?.
(Bolog. 9. Ott. 1826.)
Diluere-diluviare activ. V. Forcell.
Alla p.4211. E cod.224. col.708.?(?(??????(??(?(????(????(?.
?(??(???(????((??????(???(???(??(??(?(???????(??(??????(?(????(????,???(??(???(??????????(??(?????(??? (phrasieximia).?(???(???????(???(?(???????(?????(???(??????(??(? ??(?????(????(???(?????(? (?????(? ????????(???(??(???(??(significativa et venusta),??(?????(?(????(?????(???(?????(? ????? (compositio). (????(?????(???(??(????(??(????(????(??(??(??????????(??(?(??(????(??????????(?????? (ex hoc enim se praestituros vulgo loquentium). Cecilio rettorico siciliano, parlando di Antifonte, uno dei 10. Oratori Greci, ap. Phot. cod.259. col.1452. ed. graec. lat.
[4214]Alla p.4197. In inghilterra vi sono da qualche tempo scuole di pugilato (boxing), e vi vanno ad apprender l'arte, non già solo quelli che hanno intenzione di fare il mestier di boxer per guadagno, ma galantuomini d'ogni condizione in gran numero, per servirsene nell'uso della vita, la quale in quel paese offre assai spesso l'occasione di adoperar le pugna; e per difendersi dalle pugna degli altri.
Alla p.4200. Solevano portar le donne intorno al collo e alle maniche de' bottoncelli d'ariento indorato. Franc. da Buti ap. la Crus. in Bottoncello.
I francesi non hanno lingua poetica perchè hanno rigettata la lingua antica, perchè non sopportano l'antico nel verso niente più che nella prosa: e senza l'antico non vi può esser lingua poetica. I Latini che ebbero pochissima antichità di lingua, perchè il progresso della loro letteratura fu rapidissimo, e che rigettarono, ad eccezione di pochissime e piccolissime parti conservate nel verso, quella poca antichità che avevano, non ebbero lingua poetica propriamente, nè avrebbero avuto dicitura e stile poetico se non avessero usato nella poesia costruzioni ardite, e nuovi significati e metafore di parole, che i francesi non sopportano nella loro. Del resto l'avere i latini e i francesi a differenza dei greci e degl'italiani, rigettata ne' loro buoni e perfetti secoli l'antichità della lingua, venne, fra l'altre cose, dal non aver essi avuto nelle loro lingue antiche scrittori veramente sommi, a differenza dei greci, che ebbero Omero, Esiodo, Archiloco, Ippocrate, Erodoto ec. e degl'italiani, ch'ebbero Dante, Petrarca, Boccaccio, insomma (come i greci) la letteratura già stabilita, fissata e formata prima della lingua e della maturità della civilizzazione.
(Bolog. 12. Ott. 1826.)
Istoria naturale. Curioso è l'osservare da quanto piccole, quanto disparate e lontane cause sieno determinate le assuefazioni e le [4215]idee degli uomini le più costanti, e le più universali. La così chiamata istoria naturale è una vera scienza, perocch'ella definisce, distingue in classi, ha principii e risultati. Se la si dovesse chiamare storia perch'ella narra le proprietà degli animali, delle piante ec., il medesimo nome si dovrebbe dare alla chimica, alla fisica, all'astronomia, a tutte le scienze non astratte. Tutte queste scienze narrano, cioè insegnano quello che si apprende dall'osservazione, la quale è il loro soggetto, come altresì della istoria naturale. Solo le arti possono dispensarsi dal narrare, bastando loro il dar precetti. Anche l'ideologia narra, benchè scienza astratta. Oltre che il nome di storia, secondo la sua generale accezione, significa racconto di avvenimenti successivi e susseguenti gli uni agli altri, non di quel che sempre accadde ed accade ad un modo. Questo racconto appartiene alle scienze. Esso è insegnamento. Or tale è il raccontar che fa la storia naturale. Perchè dunque si dà a questa scienza il nome di storia? Perocch'essa fu fondata da Aristotele: il quale la chiamò istoria, perchè questo nome in greco viene da istor (conoscente, intendente dotto), verbale fatto dal verbo isémi (scio) e vale conoscenza, notizia, erudizione, sapere, dottrina, scienza, ??????????????, notizia della natura. Così la Varia istoria d'Eliano, non è altro che Varia erudizione; così i libri ????????????????????d'altri scrittori greci, opere filologiche. E istoria equivale in certo modo in greco a filosofia, e spesso si prende per questa, specialmente da' più antichi, o da' sofisti-arcaisti. Quindi Aristotele intitolò anche istoria degli animali altra sua opera di zoologia, Teofrasto istoria delle piante opera di fitologia ec. Plinio Istoria naturale opera enciclopedica e non ristretta nei termini della Scienza così nominata. V. p.4234. Ma noi che annettiamo tutt'altra idea al nome istoria, avremmo dovuto tradurlo [4216], massime trattandosi del nome di una scienza; chè se nelle scienze ogni termine dev'esser preciso e non dar luogo ad equivoco, molto più il nome suo stesso. Nondimeno l'abbiamo adottato tal quale; e per effetto di questa disparatissima causa, il nome di questa scienza, nome che le è stato e sarà sempre e universalmente fisso e inseparabile, produce in tutti un'idea equivoca, che mescola le nozioni di storia a quella di scienza; che fa dare ai cultori e scrittori di questa il nome di storici della natura, il quale niun pensò mai di dare a Lavoisier nè a Volta, nè di chiamar Cassini o Galileo storici degli astri o del cielo. Confusione e imprecisione di idea, da cui niuno si potrà difendere finchè sarà conservato alla detta scienza il detto nome, che non le potrà essere mai tolto presso nazione alcuna sino all'estinzione della presente civiltà , (Bolog. 13. Ott. 1826.) e al sorgimento di un'altra che non derivi da questa.
Rettorica. Citiamo qui un esempio di acutezza e di filosofia de' rettorici. Demetrio (rettorico de' più stimati)????(?(?????(??, della elocuzione, sezione 67. parlando delle figure della dizione (??(??????(???(???? opposte a ??(??????(???????(?? sententiarum o sententiae: ?(???? verborum), le quali non sono altro che costrutti e frasi fuor di regola, di ragione, d'uso ec. sgrammaticature, direbbe l'Alfieri. Bisogna servirsi di tali figure non in troppa abbondanza,272 chè ella è cosa poco elegante, e dà una certa disuguaglianza al discorso, e fa il discorso disuguale. Gli antichi, i quali usano però gran quantità di figure, riescono nel dir loro più familiari e correnti che non fanno i moderni quando sono senza figure. La cagione è che quelli le adoperano con arte (??(??????(????????(????(??????(??????(?( (????(???????(????(????????(?(? [4217]???????(??(??? (?????(??. ?(???(??(???(??, ????(???(???? (? ??(???(????????(????, ??????(????????(? (??????(??????(?(, ??(??(?(??(????????(???). L'osservazione è verissima in tutte le lingue; la causa, proprio il contrario di quel che dice Demetrio. Gli antichi usavano le figure naturalmente, senz'arte, e per non saper bene le regole generali della grammatica: i moderni le pescano negli antichi, le usano a posta, sono irregolari per arte. Perciò paiono, come sono, artifiziati, affettati, stentati, diversi dal dir corrente. Caro Demetrio, non ogni buon effetto o successo è da attribuirsi all'arte. Concedete qualche coserella alla natura, ed anche all'ignoranza, benchè voi siate un maestro di arte rettorica. V. p.4222.
Alla p.4206. Quell'altra storiella nota, dello Spartano: quo fugis, anima bis moritura; sarà parimente inventata ad esaggerazione e derision di goffaggine, e di coraggio materiale e stupido.
((((, ?(?????, ?(??, ?(?????, ???(( ec. (dei quali verbi dico altrove, parlando di medeor, meditor ec.) debbono originariamente essere stati un verbo solo e medesimo, non pur tra di loro, ma eziandio con ?(???????(????(????????(?(????, distinti solamente per la pronunzia, come????(?????(????(???? e come in ispagn. dexar (oggi si scrive dejar coll'iota, che risponde al nostro sci e al franc. ch) da Laxare, lasciare, laisser, lâcher. ?(????? - lacrima.
Alla p.4200. Dicono anche i greci nello stesso senso?(??????(????. Ménnone storico, Istoria della città di Eraclea pontica cioè di Ponto, ap. Foz. cod.224. col.724. ed. gr. lat.???(?(???(????(?????????????(???, (???(????????(?(?(??(?????????(?????(?????(???????(???(???????. Trovandosi in iscarsezza di vittovaglie, quelli di Eraclea li riebbero, mandando del frumento in Amiso. (Bologna 14. Ott. 1826.). Id. [4218]ap. eund. l.c. col.732. ???(???????(????(???(???(?????(?????????(?????(??(??????(????(????????(?????(???(?????. et tunc quidem, large rebus necessariis suppeditatis, reficiunt Chiotas (gli Sciotti). Id. col.736. (?(????????(?(?(???(?(?????(?????????(???????????(??????(????(???(??(??????(?????(???(???????(???(?????????(????????(???. Lucullo che era accampato in riva al Sangario fiume, inteso il sinistro della rotta, confortò con parole i suoi soldati caduti d'animo. Simile frase usa il med. col.753. dopo il mezzo.
Nuovamente, novellamente, di novello, di nuovo, per di fresco, di poco, poco innanzi, poco fa - ???????(?????????(?????(????????(??(??(?????(??(?(???????(??????(???(????(????. Odiss. (., .518-9 ??(?? cioè (???- anno nuovo per prossimo venturo.
(Bologn. 14. Ott. 1826.)
Spicio o specio, conspicio ec. - conspicor, auspicor ec. suspicor.
Sperno - aspernor, aris.
Non ha molti anni (1823) che si è udito parlare nelle gazzette, di persone che emettevano scintille dal loro corpo, le cui mani o altre membra ardevano senza abbruciarsi, nè potersi estinguere il fuoco coll'acqua ec. E si ricordò a quel proposito il caso della celebre Bandi. Ora, qualunque fede meritassero ed ottenessero quei racconti, eccone dei paralleli presso gli antichi. Damascio, nella vita d'Isidoro filosofo, appresso Fozio, cod.242. colonna 1040. ediz. graec. lat. scrive: ??(??? ((??(???) ??(????(?(????, (??(?????(?(??(??, ???(????? (tractatus), ?????(??? (scintillas) (?( ??(??(???????????(???????(??????????(?(??, (????(?(??(??(?????(???(??(?????(??(??(? (alla quale esso Severo fu assunto) (??'P(?????????(????. (??????(??????((?(Imp.) (???, (? ???(???????(????????(?????(? (nella Vita di Tib...
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