[Pagina precedente]...?? ????, ???????? ??? ??????????. De ferro, quod in huius fontis fundo reperitur; ex quo duos se habuisse aliquando gladios ipse Ctesias commemorat; unum a rege, (in marg. Artaxerxe, ?? Mnemone), alterum a Parysatide regis ipsius matre sibi donatum. Ferri autem huius eam esse vim, ut in terram depactum nebulas, et grandines, turbinesque avertat. Hoc semel se iterumque vidisse, cum rex ipse eius rei periculum faceret. Versio Andreae Schotti.
(Bologna. 1826. 12. Settembre.)
Inesorato ec. per inesorabile.
??? ??????? ??? ???????? (???????? ?? ??????? ???????) ?????????, ???? ? ??? ???????? ?? ????? ?????. Tropos ad haec praeter modum adhibet, quod historiae lex vetat (Schott.) Phot. Biblioth. Cod.77.
Il genitivo per l'accusativo. Petr. Sestina 6. Anzi tre dì, v.3. Di state vi sono DE' papaveri, DELLE pere e DI quante mele si trovano (genitivo pel nominativo). Caro, Gli amori pastorali di Dafni e Cloe, lib.2. non lungi dal principio, p.8. ediz. di Pisa 1814. Presentando loro per primizia della vendemmia a ciascuna statua il suo tralcio con DI molti grappoli e con DE' pampini suvvi. (genitivo per l'ablativo). ib. p.27. E così assai spesso il medesimo ed altri classici. V. p.4214.
È stato negli eserciti e provveduto capitano e coraggioso guerriero. ib. p.41.
Riavere per ricreare, ristorare, fare riavere. Vedi Crus. §.1. Caro l.c. lib.2. p.38. poichè col cibo l'ebbe alquanto confortato, con saporitissimi baci ed altre dolcissime accoglienze tutto lo riebbe. Cioè lo ristorò, non come dice il Monti nella Proposta, lo fece tornare nei sensi, chè Dafni non era punto venuto meno, ma percosso, battuto e malconcio da alcuni giovani. - Similmente dicono i greci ??????????, per ?????? ?????????? ??????, come molto elegantemente Fozio Bibliot. cod.83. parlando delle Antichità Romane di Dionigi d'Alicarnasso: ???????? ?? ??? ?????????? ??? ????? (digressionibus utitur non raro), ??? ???????? ??? ??? ???? ??? ???????? ????? ??????????? ?????, ??? ???????? ??? ??????????? (reficiens). V. p.4217.
[4201] Volere per ???????. Anguillara, Metam. l.4. st.105.
(Bologna. 16. Sett. 1826.)
Incespitare per incespicare di cui altrove. Caro loc. sup. cit. lib.2. p.48. fin.
Risicato per che si arrischia, che si suole arrischiare. Caro. ib. l.3. p.53. 59.
Arreticato (irretitus, preso nella rete). ib. p.54. Sanicare, sanicato. V. Crus. Affumicare.
Insertare ghirlande. Caro. ib. l.1. p.25.a ed ult. Con le foglie tessute e consertate in modo che facevano come una grotta. ib. l.3. p.53. I rami si toccavano e s'inframmettevano insieme insertando le chiome. lib.4. principio. p.77.
Grufare, grufolare. Caro l.c. lib.4. p.80.
Mele appie - Mele appiole, o appiuole. Diminutivo aggettivo. V. Crus. in Mela, Appio, Appiola. Mele appiole, Caro l.c. lib.1. p.20. mele appiuole, l.3. fin. p.74.
??????, ???????, ec. bonitas, bonus vir ec. bonhomme, bonhomie ec. dabben uomo, dabbenaggine ec. Parole il cui significato ed uso provano in quanta stima dagli antichi e dai moderni sia stato veramente e popolarmente (giacchè il popolo determina il senso delle parole) tenuta la bontà. E in vero io mi ricordo che quando io imparava il greco, incontrandomi in quell'?????? ec., mi trovava sempre imbarazzato, parendomi che siffatte parole suonassero lode, e non potendomi entrare in capo ch'elle si prendessero in mala parte, come pur richiedeva il testo. Avverto che io studiava il greco da fanciullo.
(Bologna. 18. Sett. 1826.)
????????-oublie. V. Casaub. ad Athenae. l.3. c.25.
Spesse volte in occasioni di miei dispiaceri, anche grandi, io ho dimandato a me stesso: posso io non affliggermi di questa cosa? E l'esperienza avutane già più volte, mi sforzava a risponder di sì, che io poteva. Ma il non affliggersene sarebbe contro ragione: non vedi tu il male come è grave, come è serio e vero? - Lasciamo star che nessun male è vero per se, poichè se uno non lo conosce o non se ne affligge, ei non è più male. Ma l'affliggertene può forse rimediarvi o diminuirlo? - No. - Il non affliggertene può forse nuocerti? - No certo. - E non è meglio assai per te il non pensarne, il non pigliarne dolore, che il pigliarlo? - Meglio assai. - Come dunque sarà contro ragione? Anzi sarà ragionevolissimo. E se egli è ragionevole, se utile, [4202]se tu lo puoi, perchè non lo fai? che ti manca se non il volerlo? - Io vi giuro che queste considerazioni mi giovavano veramente, ed avevano reale effetto, sicchè io ricusando di affliggermi di una mia sventura, per notabile ch'ella fosse, non me ne affliggeva in verità, e ne pativa per conseguenza assai poco.
(Bologna 25. Sett. 1826.). V. p.4225.
La ricchezza della lingua greca, e la decisa differenza di stili che ella ammetteva, differenza così grande, che faceva quasi di ciascuno stile una lingua diversa, si può conoscere anche dal veder che gli antichi ebbero dei lessici voluminosi dedicati a un qualche stile in particolare, come noi potremmo far lessici a parte per la nostra lingua poetica o prosaica (due divisioni che la nostra lingua ammette, ma la greca assai più). Eccovi in Fozio Bibliot. i capi o codici 146. 147. ??????? ??? ??????? ????? (cioè styli simplicis o cosa simile). ?????????? ??????? ???? ????????? ??????? ?????? ???? ??? ?????????? ?? ???????? ?????? ?? ?????????? ? ??????????? ??? ????????, ????? ?? ????, ???? ??? ????????? ????????????????? ??? ???????? ?????? 147. ??????? ?????? ?????? ?????????? ??????? ?????? ?????? ??? ??????? ?????????? ?? ??????, ?? ??????? ????? ???? ?????? ???????? ? ????? ???? ????????????? ?? ?????????? (solemnis Photio vox hoc sensu) ???????????? ???? ????????? ?? ? ??????????? ??? ????? ?? ??????? ???? ??? ??????? ??? ????? ???????? ???? ?????? ????? ?? ?? ?????????? ?????????. 146. Lexicon Purae Ideae. Lexicon legi Ideae purae litterarum ordine. Magnus est hic liber, ut multi potius, quam unus esse videatur. Utilis autem, si quis alius, iis est, qui hanc Ideam tractant. 147. Lexicon Gravis styli. Legi Ideae gravioris Lexicon, quod ipsum quoque in immensum crevit, ut legentibus aptius fore arbitrer, si in duos opus illud, aut tres tomos distribuatur. Digestum item est litterarum ordine, patetque utile esse iis, qui sublimi tumidoque dicendi genere excellere studio habent (Schotti versio.).
(Bologna. 22. Settembre. 1826.)
[4203]Ebbero i Greci, come i moderni, anche delle voluminose storie teatrali e drammatiche (come ne ebbero delle filosofiche, geometriche, pittoriche, statuarie, e d'ogni genere di discipline). Fozio nella Bibliot. cod.161. dando conto dei libri di Ecloghe o Estratti di Sopatro sofista, dice che il quarto suo libro contiene degli estratti, fra gli altri, ?? ??? ?????? ????? ??? ??? ??????? ?????????? ????????,??? ???????? ?? ??? ??????? ????? ??????, ??? ???????? ??? ??????? ??????? ?? ??? ?????? ??? ????????????, ??? ??????? ?????. E che il quinto libro ????????? ???? ?? ?? ??? ??????? ???????? ???????? ?????? ??? ???????? ??? ?????? ???????? ?? ? ???????? ?? ??? ??????? ???????? ???????? ????????. (Tragicor. ac Comicor. Schott.) ?? ??? ?? ???? ??? ?????????????? ?? ??? ??????? ??? ?????????? ??????????? ?? ???? ??? ???????? ??? ??????????? ????????, (epithalamiorumq. carminum et hymenaeorum atq. cantilenarum in chorea enumerationem. Schottus) ???? ?? ???????? ??? ??? ????? ??? ?? ???? ??????????? ??????? ????????????? ???? ?? ??? ???? ?? ?????? ??? ???? ????? ???? ?????? ?????????????????????, ?? ?? ??????? ?? ?? ??? ??? ??????? ????? ?????????????? ????? ?? ????? ????????????? ???? ???????????? (quinam etiam singulorum auctores ac principes studiorum exstiterint. Schott.), ??? ?????? ?? ????? ???????? ? ???????? ??????? ??? ????? ?????????. ?? ??? ???? ??? ????? ?? ?? ??????, ??? ????, ?? ??? ??????? ?? ??? ?????? ???????????. ??? ???? ?????? ?? ???? ???????? ???? ??????????. ????? ?? ????? ??? ?? ?? ??????, ? ??????? (??? ????????) ????????????? ??? ?????????? ?????. ?? ?? ????? ???? ???????? ????? ?? ?? ??? ????? ??????? ???????? (????????) ?????? ??????? ??? ????????. ??????? ?? ??? ????????? ???????? ????, ?????? ?? ??? ??????? ??? ?? ??? ????????. ??? ??????? ?? ???? ??? ???????? ??? ?????????? ?? ??????? ??? ????????? ?????, (huius narrationis partem [4204]efficiunt. Schott.) ??? ??? ????? ???????? ??? ??? ????? ?? ????? ??? ??????? ??????????. E segue dicendo di altri libri di altri scrittori dai quali era estratto il sesto libro di Sopatro. E l'undecimo dice essere estratto, fra gli altri, ?? ??? ??? ????? (Iubae) ??? ???????? ????????? ???????? ?????????????? ?????, della quale opera fa menzone anche Ateneo, lib.4.
(Bologna. 1826. 24. Sett. Domenica.). V. p.4238.
Contraddizioni innumerabili, evidenti e continue si trovano nella natura considerata non solo metafisicamente e razionalmente, ma anche materialmente. La natura ha dato ai tali animali l'istinto, le arti, le armi da perseguitare e assalire i tali altri, a questi le armi da difendersi, l'istinto di preveder l'attacco, di fuggire, di usar mille diverse astuzie per salvarsi. La natura ha dato agli uni la tendenza a distruggere, agli altri la tendenza a conservarsi. La natura ha dato ad alcuni animali l'istinto e il bisogno di pascersi di certe tali piante, frutta ec., ed ha armato queste tali piante di spine per allontanar gli animali, queste tali frutta di gusci, di bucce, d'inviluppi d'ogni genere, artificiosissimi e diligentissimi, o le ha collocate nell'alto delle piante ec. La natura ha creato le pulci e le cimici perchè ci succino il sangue, ed a noi ha dato l'istinto di cercarle e di farne strage. L'enumerazione di tali ed analoghe contrarietà si estenderebbe in infinito, ed abbraccierebbe ciascun regno, ciascuno elemento, e tutto il sistema della natura. Io avrò torto senza dubbio, ma la vista di tali fenomeni mi fa ridere. Qual è il fine, qual è il voler sincero e l'intenzione vera della natura? Vuol ella che il tal frutto sia mangiato dagli animali o non sia mangiato? Se sì, perchè l'ha difeso con sì dura crosta e con tanta cura? se no, [4205]perchè ha dato ai tali animali l'istinto e l'appetito e forse anche il bisogno di procacciarlo e mangiarselo? I naturalisti ammirano la immensa sagacità ed arte della natura nelle difese somministrate alla tale o tale specie animale o vegetabile o qualunque, contro le offese esteriori di qualunque sia genere. Ma non pensano essi che era in poter della natura il non crear queste tali offese? che essa medesima è l'autrice unica delle difese e delle offese, del male e del rimedio? E qual delle due sia il male e quale il rimedio nel modo di vedere della natura, non si sa. Si sa ben che le offese non sono meno artificiosamente e diligentemente condotte dalla natura che le difese; che il nibbio o il ragno non è meno sagace di quel che la gallina o la mosca sia amorosa o avveduta. Intanto che i naturalisti e gli ascetici esaminando le anatomie de' corpi organizzati, andranno in estasi di ammirazione verso la provvidenza per la infinita artificiosità ed accortezza delle difese di cui li troverà forniti, io finchè non mi si spieghi meglio la cosa, paragonerò la condotta della natura a quella di un medico, il quale mi trattava con purganti continui, ed intendendo che lo stomaco ne era molto debilitato, mi ordinava l'uso di decozioni di china e di altri attonanti per fortificarlo e minorare l'azione dei purganti, senza però interromper l'uso di questi. Ma, diceva io umilmente, l'azione dei purganti non sarebbe minorata senz'altro, se io ne prendessi de' meno efficaci o in minor dose, quando pur debba continuare d'usarli?
(Bologna. 25. Sett. 1826.). V. p. seg.
??????-??????. Phot. Biblioth. cod.166. col.360. ?? ?????? ?????? ???? ????? ???? ???? ??????????, ?????? ?????? ?? ?? ????.
[4206]Relativo ai Mori bianchi, dei quali dico altrove, può essere anche quel luogo dell'antico romanziere Antonio Diogene (Fozio lo crede non molto posteriore ad Alessandro), il quale presso Fozio cod.166. col.357. introduce la viaggiatrice Dercillide a racconta...
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