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(15. Gen. 1824.)
[4015]Come la preposizione sub nella composizione spesso dinoti sursum, o sia di sotto in su, del che ho detto altrove in proposito di sustollo ec. vedi nel Forcell. la definizione e gli esempi di subduco, la prova che risulta dal quale non può esser più chiara nè piena.
(16. Gen. 1824.)
Errato per errante, come andar errato ec. V. la Crusca. E in ispagn. ir errado (Cervantes), pensamiento errado, (ib.) ec. Fra noi però errare è per lo più neutro, (benchè si dice errar la strada ec.) e così credo in ispagnuolo. Il Forcell. lo chiama attivo. V. Erratus per qui erravit appo il medesimo in erro fin. e vedilo pure esso Forcell. in Certatus a um. (16. Gen. 1824.). Impransus, incoenatus ec. V. il Forc. Si aggiungano al detto altrove di pransus, coenatus ec. e così gli altri loro composti, se ve n'ha.
(16. Gen. 1824.)
Ridondanza del pronome altro, ed ?????, usitata nell'italiano e nel greco, come altrove. Così otro nello spagnuolo. Cervant. D. Quij. par.1. capit.51. Cerca de aqui tengo mi majada, y en ella tengo fresca leche, y muy sabrosissimo queso, con OTRAS varias y sazonadas frutas, no menos à la vista que al gusto agradables.
(16. Gen. 1824.). Son le ult. parole del capitolo.
Al detto altrove di avvedere-avvisare ec. aggiungi divisar spagn. (D. Quij. par.1. cap.51. e v. i Dizionari) e nóta che noi ec. abbiamo anche divedere. E che il participio visus da cui è avvisare, divisare ec. (se non sono da viso sost. o da guisa-visa ec. come altrove) e così avisar, aviser ec. è proprio solo del latino e non dell'italiano nè dello spagnuolo255 nè del francese. Abbiamo bensì anche avvistare da visto, nostro participio, o da avvisto pur nostro, se non è da vista sostantivo. (16. Gen. 1824.). Avvistato (ch'è però in altro senso da avvistare nella Crus.) par certo venire da vista, come svistare (uso ital.) da esso vista o da svista ec.
(16. Gen. 1824.)
[4016]Alla p.4011. Rammentare, ammentare ec. di cui altrove, si paragonino co' verbi latini commentari e s'altri tali ve n'ha, da meno poi memini, o da miniscor o da' composti di questo o quello ec.
(16. Gen. 1824.)
Nascere per avvenire, grecismo proprio anche dell'antico latino, come in quello o fortunatam natam cioè ?????????. V. Forcell. ec. È proprissimo dell'italiano. Fra i mille esempi, hassi nel Guicciardini lib. 1. t. 1. p.111. ediz. di Friburgo, 1775-6. nata la perdita di S. Germano, cioè accaduta semplicemente. E in molti altri modi e casi si usa da noi il verbo nascere come il greco ?????????, p.e. nella frase di qui o da ciò o quindi nasce che ec. il, la ec. ?? ?????? ???????? o ???????. V. i franc. e gli spagn. e il Gloss. e i Less. greci.
(16. Gen. 1824.). V. per seg.
Non solo in italiano e in latino, come altrove in più luoghi è detto, ma in ispagnuolo altresì ed in francese adopransi spessissimo i participii, non solo aggettivamente, ma in significazione non propria loro, e propria di aggettivi a loro propinqui o simili, per catacresi o abusione (ch'è l'abuti verbis propinquis, come dice Cic. ap. Forcell. in Abusio, o l'abuti verbo simili et propinquo pro certo et proprio, come dice l'Autore ad Herenn. ibid. p.e. l'aedificare equum di Virgilio Aen. 2. aedificare classem di Cesare, ?????????? ??????? di Luciano in Timone, opp. Amst. 1687. t.1. p.135. dove vedi la nota 6.) come honrado per onorevole, uomo d'onore (D. Quij.), (in it. ancora onorato, e v. i latt. e il Gloss. ec.), simile all'invictus, invitto, invicto o invito spagn. (v. i Diz. spagn.) per invincibile, che però non è participio, voglio dire invitto, benchè fatto da participio.256 ec. ec.
(16. Gen. 1824.)
Bisavolo ec. aggiungasi al detto altrove di avolo, ayeul, abuelo ec. e v. ancora i francesi e gli spagnuoli. Trisavolo, terzavolo e terzavo, quintavolo ec.
(16. Gen. 1824.)
[4017]Grecismo dell'italiano. Lucian. Timon. opp.1687. t.1. p.77-79 ??? ????? ??? ????????, ??????? ??? ???????? ??????????? ???? ????? ?? ??????? ??? ???? ??????? ????? ??????, cioè in questo mezzo. Noi appunto in tanto, fra tanto, in quel tanto, in questo tanto ec. Vedi gli spagn. e i francesi. Qui ?? ??????? viene a essere ?? ??? (?????) ? ???????? ?????????????? ????? ???. E di questo genere è ancora la propria significazione del nostro intanto, secondo i casi, e tale si è l'origine di questo modo di dire preso nel senso d'interea, interim. (17. Gen. 1824.). Esempi simili al riferito di Luciano non mancano. V. p.4022.
Alla p. anteced. capoverso 2. La frase o fortunatam natam, sembra essere una vera imitazione del modo greco, e così alcune di quelle dove nasci sta per initium ducere ec. ap. il Forcell. Non così certo le nostre frasi sopraddette. E re nata, pro re nata, queste son frasi ben e propriamente latine, (cioè non de' soli letterati, a quel che pare), e spettano al presente proposito.
(17. Gen. 1824.)
Alla p.3176. marg. fin. Vedi la Storia del Guicciardini, ediz. di Friburgo, lib. 1. tom.1. p.23. 27-28. 49. 55. 56. 64-5. 105-6. l.2. p.138-9. 142. l.5. p.422. 430. 431. da' quali luoghi si rileva che Carlo ottavo di Francia ebbe inutilmente, come Filippo contro i Persiani, il disegno di passare contro i turchi, e far la grande impresa dell'Asia e Grecia ec. Principe non comparabile per altro a Filippo nè di valore nè di fortuna, la qual ebbe infelicissima all'Italia, anzi indegno di pure esser proposto a tal paragone.
(17. Gen. 1824.). V. p.4025.
Esperimentato per che ha fatto esperienza, perito. Guicciard. t.1. p.128. mezzo circa, ediz. di Friburgo, t.2. p.240. principio. e altrove spessissimo e vedi la Crus. Esperimentato nelle guerre, nel governo, a ec. Sperimentato ib. p.131. mezzo circa ec.
(17. Gen. 1824.)
Sopraddiminutivi greci. ?????-???????-?????????.
(18. Gen. Domenica. 1824.)
[4018]Spagn. tragar - ????? aor. 2 ???????, onde ??????? ec. e fors'anche ??????.
(18. Gen. 1824. Domenica.)
I participii passivi di verbi transitivi usati in forma attiva, sì in lat. sì quelli massime delle lingue moderne, s'usano per lo più (e nelle lingue moderne forse tutti) assolutamente, o almeno senz'accusativo, insomma intransitivamente, sia che s'usino in forma aggettiva o di participio o comunque.
(18. Gen. 1824. Domenica.)
Altro per nessuno o alcuno o ridondante, del che altrove. Non sì ch'io speri averne altra corona. Macchiavelli, Capitolo della ingratitudine v.7. cioè averne corona, o averne nessuna o alcuna corona.
(18. Gen. 1824.)
Nascere per avvenire, del che altrove non molto addietro. Dunque se spesso qualche cosa è vista Nascere impetuosa ed importuna Che 'l petto di ciascun turba e contrista, Non ne pigliare ammiration alcuna. (qualche tristo avvenimento). Macchiavelli Capitolo dell'Ambitione, v.172-5.
(18. Gen. 1824. Domenica.)
Latinismi dell'ortografia italiana nel 500. del che altrove. Macchiavelli opp. 1550. par.5. p.47. fin. adverso; p.49. fin. admiration, e cento simili scritture.
(18. Gen. Domenica. 1824.)
Plurali in a. Urla, strida.
(18. Gen. Domenica. 1824.)
Alla p.3998. marg. fine. ???????? o ???????? catillus (sebben l'interpretano catinus), patella, trulla, ollula (v. Scap.) tutte voci diminutive. E forse questa voce greca è veramente diminutivo anche per significato, ma la sua voce positiva contuttociò non si trova, il che serve a confermare il nostro sospetto circa gli altri simili vocaboli, che sono però di senso positivo, cioè positivati, secondo noi. Lo stesso dico di ???????? diminutivo forse e di origine e di significato, ma che non trovandosene il positivo, non si ha per tale, nè quanto alla prima nè quanto al secondo. Luciano [4019]1. 88. ha ??????????? (come 1. 55. ?????????) dove puoi veder le note. ???????, forse è diminutivo positivato di ?????, o che questo volesse anche dir coscia, ec. o ???????originariamente volesse dir lombo o anche lombo. Certo ?????, è voce poco nota, e che si ha, credo io, solamente da Esichio, onde ben potrebbe avere avuto uno o più de' significati d'??????, senza che noi lo sappiamo.
(19. Gen. 1824.)
Diminutivi positivati. Bouillon da bulla, bolla. (19. Gen. 1824.). Bouillonnement, bouillonner. Bulicare è corruzione di bollicare, dal quale abbiamo infatti bollicamento, e così bulicame è per bollicame che non si trova, sia che queste voci vengano a dirittura da bolla come le suddette francesi, sia da bollire (che vien da bolla), come par voglia la Crusca, che spiega bollicamento per leggier bollimento (sarebbe dunque diminutivo), e bulicare per bollire, di cui sarebbe frequentativo o diminutivo o frequentativo-diminutivo. Bulicame però non ha che far con bollire, bensì con bolla. Eccetto pigliando bollire, per far bolle senza fervore: v. Bollire §.4. e il Forcell. Pare però che bulicame si dica propriamente delle acque bollenti benchè senza fuoco. ec. (19. Gen. 1824.). Vedi la pag.4004. capoverso 2. Moisson diminutivo positivato di messis.
(19. Gen. 1824.)
Sufrido per sofferente.
(20. Gen. 1824.)
Diminutivi positivati. Gragnuola. V. Crus. franc. spagn. Gloss. Forc. ec. (20. Gen. 1824.).
Passava un pescivendolo, con un paniere di pesci sul capo, vicino a un filare d'alberi che costeggiava la sua strada, e da un ramo d'olmo che sporgeva in fuori, fugli infilzato un pesce. Piscium et summa genus haesit ulmo. Ecco rinovato questo prodigio, o dimostrato possibile questo impossibile, di cui vedi Archiloco appo Stobeo nel capitolo della speranza.
(20. Gen. 1824.)
[4020]Al detto altrove di metari aggiungi immetatus.
(21. Gen. 1824.)
Della differenza naturale e artificiale del gusto e del bello presso le varie nazioni e tempi, nelle arti, letterature, fattezze del corpo ec. ec. vedi il primo capitolo del Saggio sull'epica poesia del Voltaire ne' suoi opuscoli tradotti e stampati in Venezia appresso il Milocco colla data di Londra nel 1760 (volumi 3), volume 2° principio.
(21. Gen. 1824.)
Grecismo. Soplandole, le ponìa (cioè le hazia, lo rendeva) redondo como una pelota, Cervantes, Prologo al Letor de la segunda parte del Don Quijote, p.3. Frase familiare agli spagnuoli e tutta greca. Nel latino ponere per efformare non è col doppio accusativo, cioè sostantivo o pronome ec. e aggettivo, e non equivale a rendere, far divenire, benchè spetti a questo genere di significazione ed uso del greco ??????, e del resto è una frase tolta a dirittura dal greco e imitata, laddove la spagnuola è volgare e non è certo imitata dal greco.
(21. Gen. 1824.)
Diminutivi positivati greci. ?????? per ?????. Nóta ch'è proprio di Omero e di Esiodo (antichissimo cioè, o ionico, come altrove) da' quali, al suo solito, lo piglia Luciano nel Prometheus sive Caucasus, opp. 1687. Amstelodami, t.1. p.183. e de Sacrificiis p.363.
(21. Gen. 1824.)
Diminutivi positivati. V. Forcell. in Spatha, spatula, spathalium, lo Scap. in ?????, ???????, ?????? ec. la Crus. in spatola, spazzola ec. il Gloss. i franc. gli spagn.
(21. Gen. 1824.)
A proposito di fusa lat. ho notato altrove il plur. loci e loca e simili. Da ????? in plur. ????? et ???? apud poetas per metaplasmum, dice lo Scapula. E così altri plurali assai, greci, o doppi (sia neutri e masc. sia fem. e masc. ec.) o diversi dal genere del sing. ec. de' quali v. i grammatici. (21. Gen. 1824.). Loca in lat. dal sing. locus, è anche de' prosatori.
[4021]?????????? per che ha gli déi nemici, del che altrove. Luciano de Sacrificiis. t.1. p.362. init.
(21. Gen. 1824.)
Figliuolo per figlio, diminutivo o vezzeggiativo positivato, di cui altrove. Credo anche in greco si dica talora ??????? senza intenzione nè di diminuire nè di vezzeggiare.
(21. Gen. 1824.)
Desapercebido per isprovvisto, imprudens. Cervant. D. Quij. par.2. cap.1. p.4. ed. di Madrid. V. il detto altrove di apercebido. E simili altri participii s'intenda che hanno tali significazioni anche coll'aggiunta del des ec. privativo in ispagnuolo, dell'in ec. in italiano ec. ec.
(22. Gen. 1824.)
Rinnovellare, innovellare, renouveler, r...
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