[Pagina precedente]...o nella chiesa e su per la scala del campanile, e aggiunse sottovoce, cambiando tono, in aria di gran mistero:
- Sapete che risposta gli hanno dato a don Gesualdo Motta? Aveva mandato a fare la domanda formale di matrimonio, ieri dopo pranzo, col canonico Lupi...
Bianca arrossì senza levare il capo. Il sagrestano che la guardava negli occhi bassi, seguendola passo passo, riprese più forte:
- Gli hanno detto di no... tale e quale come ve lo dico adesso... Il canonico è rimasto di sale!... Nessuno si sarebbe aspettato quella risposta, non è vero?... il canonico donna Marianna, anche la baronessa vostra zia, tutti che ci avevano posto un grande impegno!... Si sarebbe mosso quel Cristo ch'è di legno, vedete! Nessuno l'avrebbe creduto così duro, quel don Diego vostro fratello! un signore umile e buono che pareva di potersi confessare con lui!... Non parlo di don Ferdinando, ch'è peggio di un ragazzo, poveretto!...
Egli era riuscito a fermare donna Bianca, piantandosele dinanzi, cogli occhi lucenti, il viso acceso, abbassando ancora la voce nel farle una confidenza decisiva:
- Don Gesualdo sembra impazzito!... Dice che non può mandarla giù! che ne farà una malattia, com'è vero Iddio!... Sono andato a trovarlo alla Canziria... faceva trebbiare il grano... - Don Gesualdo, ch'è questa la maniera di prendersela?... Ci lascerete la pelle, vossignoria!... - Lasciatemi stare, caro don Luca, che so io!... dacché il canonico mi portò quella bella risposta!... - Sembra davvero malato di cent'anni!... La barba lunga... Non dorme e non mangia più...
In quel momento si udì uno scalpiccìo di gente di chiesa. Don Luca alzò la voce di botto, quasi parlasse a un sordo:
- Oggi padre Angelino ci ha la trebbia al Passo di Cava. Se avete qualche altro peccato da confessarvi, c'è l'arciprete Bugno sfaccendato... buono anche quello! un servo di Dio...
Però vedendo il canonico Lupi che s'avanzava verso di loro, inchinandosi a ogni altare, colla destra stillante d'acqua benedetta, il nicchio pendente dall'altra mano:
- Benedicite, signor canonico! Come va da queste parti?...
Il canonico, invece di rispondergli, si rivolse a donna Bianca con un sorriso sciocco sul muso aguzzo di furetto color di filiggine.
- Facciamo del bene, donna Bianca! Raccomandiamoci al Signore! Vi ho vista entrare in chiesa, mentre andavo qui vicino, da don Gesualdo Motta, e ho detto: Ecco donna Bianca che fa la sua visita alle Quarant'ore, e dà il buon esempio a me, indegno sacerdote...
- Giusto... qui c'è il signor canonico!... Se avete qualche altro peccato da dirgli, donna Bianca...
- Io non posso, mi dispiace! Monsignore non mi ha data la confessione, perché sa che me ne manca il tempo... - Indi aggiunse con un certo risolino, lisciandosi il mento duro di barba. - Poi i vostri fratelli non vorrebbero...
Donna Bianca, rossa come se avesse avuto sul viso tutto il riflesso della cortina che velava l'altare del Crocifisso, finse di non capire. Il canonico ripigliò, mutando registro:
- Ci ho tante faccende gravi sulle spalle... mie e d'altrui... Andavo appunto da don Gesualdo per commissione di vostra zia. Sapete il grosso affare che hanno insieme, colla baronessa? -Donna Bianca fece segno di no.
- Un affare grosso... Si tratta di pigliare in affitto le terre di tutti i comuni della Contea!... Don Gesualdo ha il cuore più grande di questa chiesa!... e i conquibus anche!... Assai! assai, donna Bianca! Assai più di quel che si crede... Uno che si farà ricco come Creso, con quella testa fine che ha!
Don Luca si lasciò scappare di bocca, mentre andava spogliandosi degli abiti ecclesiastici, col viso dentro la cotta, le braccia in aria, la voce soffocata:
- Bisogna vedere quel che ha raccolto alla Canziria, bisogna vedere!
- Ah, ah! venite di lassù?
- Sissignore, - rispose il sagrestano, cavando fuori il viso rosso e imbarazzato. - Così, per fare quattro passi... Ci vado ogni anno per la limosina della chiesa... Don Gesualdo è devoto di sant'Agata!
- Un cuor d'oro! - interruppe il canonico. - Generoso, caritatevole!... Peccato che...
E si diede della mano sulla bocca.
- Quello che stavo dicendo a donna Bianca!... - confermò don Luca, ripreso animo, cogli occhietti di nuovo petulanti.
- Basta! basta! Ciascuno dispone a suo modo in casa sua! Ora vi lascio pei fatti vostri. Tanti saluti a don Diego e a don Ferdinando!
Donna Bianca imbarazzata voleva andarsene anche lei; ma ma il sagrestano la trattenne:
- Un momento! Cosa devo dire a padre Angelino, se volete mettervi in grazia di Dio prima della festa di san Giovanni Battista...
Il canonico insisteva anche lui: - No, no, restate, donna Bianca, fate gli affari vostri. - Poscia, appena egli lasciò ricadere la portiera, uscendo, don Luca ammiccò: - E così? che devo dire a don Gesualdo, se mai lo vedo... per caso?..
Essa sembrava esitante. Seguitava ad avviarsi verso la porta della chiesa, passo passo, tenendo gli occhi bassi, come infastidita dall'insistenza del sagrestano.
- Giacché i miei fratelli hanno detto di no...
- Una sciocchezza hanno detto! Avrei voluto condurli per mano alla Canziria, e fargli vedere se non vale tutti i vostri ritratti affumicati!... Scusatemi, donna Bianca!... parlo nell'interesse di vossignoria... I vostri fratelli tengono al fumo perché sono vecchi... hanno i piedi nella fossa, loro!... Ma voi che siete giovine, come rimanete? Non si rovina così una sorella!... Un marito simile non ve lo manda neppure san Giuseppe padre della provvidenza!... Sono pazzi a dir di no i vostri fratelli!... pazzi da legare!... Le terre della Contea se le piglierà tutte lui, don Gesualdo!... e poi le mani in pasta da per tutto. Non si mura un sasso che non ci abbia il suo guadagno lui... Domeneddio in terra! Ponti, mulini, fabbriche, strade carreggiabili!... il mondo sottosopra mette quel diavolo! Fra poco si andrà in carrozza sino a Militello, prima Dio e don Gesualdo Motta!... Sua moglie andrà in carrozza dalla mattina alla sera!... camminerà sull'oro colato, come è vero Dio! Anche padre Angelino vi avrà consigliato la stessa cosa che vi dico io... Non ho udito nulla, per non violare il suggello della confessione, ma padre Angelino è un uomo di giudizio... vi avrà consigliato di prendere un buon marito... di mettervi in grazia di Dio.
Donna Bianca lo guardò sbigottita, col mento aguzzo dei Trao che sembrava convulso. Indi alzò verso il crocifisso gli occhi umidi di lagrime, colle labbra pallide serrate in una piega dolorosa. Con quelle labbra senza sangue rispose infine sottovoce:
- I miei fratelli sono padroni... tocca a loro decidere...
Don Luca a corto d'argomenti rimase un istante quasi sbalordito, piantandosi dinanzi a lei per non lasciarla scappare, soffocato da tante buone ragioni che aveva in gola, balbettando, annaspando, grattandosi rabbiosamente il capo, con gli occhietti scintillanti che andavano come frugandola tutta da capo a piedi per trovare il punto debole, scuotendole dinanzi le mani giunte, minaccioso e supplichevole. Alla fine proruppe:
- Ma è giustizia, santo Dio? è giustizia far tribolare in tal modo un galantuomo che vi vuol tanto bene?... Dare un calcio alla fortuna?... Scusatemi, donna Bianca! io parlo nel vostro interesse... Dovete pensarci voi! Non siete più sotto tutela, alla fin fine!... Mi scaldo il sangue per voi... perché sono buon servo della vostra famiglia... una gran casata!... peccato che non sia più quella di prima!... Ora che avreste il mezzo di far risorgere il nome dei Trao!... Questo si chiama dare un calcio alla fortuna!... si chiama essere ingrati colla divina Provvidenza.
Essa seguitava ad andare verso la porta, irresoluta, a capo chino. Don Luca alle calcagna di lei, accalorandosi, toccando tutti i tasti, mutando tono a ogni registro: - E certe giornate, donna Bianca!... certe giornate che spuntano a casa vostra!...
Basta, scusatemi, io ne parlo perché ci bazzico sempre ad aiutarvi, insieme a mia moglie... E quando i vostri parenti si dimenticano che siete al mondo!... certe giornate d'inverno come vuol Dio!... Basta! Potreste esser la regina del paese, invece! pensateci bene. Don Gesualdo spiccherebbe di lassù il sole e la luna per farvi piacere!... Non ci vede più dagli occhi!... Sembra un pazzo addirittura.
Donna Bianca s'era fermata su due piedi, a testa alta, con una fiamma improvvisa che parve buttarle in viso la portiera sollevata in quel momento da qualcuno che entrava in chiesa. Comparve una donna macilenta, colla gonnella in cenci sollevata dalla gravidanza sugli stinchi sottili, sudicia e spettinata, come se non avesse fatto altro in vita sua che portare avanti quel ventre - un viso di chioccia istupidita dal covare, con due occhietti tondi su di una faccia a punta, gialla e incartapecorita, e un fazzoletto lacero da malata, legato sotto il mento; nient'altro sulle spalle, da persona ch'è di casa in casa del Buon Dio. Essa dalla soglia si mise a gemere, quasi avesse le doglie:
- Don Luca?... che non lo suonate mezzogiorno?... la pentola sta per bollire...
- Perché l'hai messa a bollire così presto? Il sole è ancora qui, sul limitare... L'arciprete fa un casa del diavolo per questa faccenda di suonare mezzogiorno prima dell'ora... Per stavolta... giacché è fatta... eccoti la chiave del campanile...
Don Luca, tenendo ancora la cotta sotto il braccio, litigava colla moglie, stecchito nella sottana bisunta quant'era enorme il ventre della donna:
- Tu ci hai l'orologio lì, nella pancia!... Pensi solo a mangiare!... Ci vuol la grazia di Dio!... I vicini sono ancora tutti fuori... Ecco lì i ragazzi di Burgio!...
- Aspettano anche loro!... - piagnucolò la moglie, sempre su quel tono. - Aspettano che suonate mezzogiorno... - E se ne andò col ventre avanti.
- I nipoti di don Gesualdo! - riprese il sagrestano ammiccando in modo significativo a donna Bianca nel tornare indietro. - Stanno lì a farci la spia!... Li manda sua madre apposta comare Speranza, per sapere tutto quello che facciamo! Tiene d'occhio la roba, colei!... quasi fosse sua!... Ci ha fatto i suoi disegni sopra!... Quando m'incontra ha l'aria di mangiarmi!...
Finse di precedere donna Bianca per sollevare la portiera, onde trattenerla ancora un momento: - Lui fa proprio compassione!... Una faccia da malato!... Mi parlò tutto il tempo di vossignoria... Dice che forse il canonico Lupi non avrà saputo fare l'imbasciata... che vorrebbe parlarvi... per vedere... per sentire...
Donna Bianca si fece di fuoco.
- E' innamorato, che volete farci? Innamorato come un pazzo. Dovreste tornare a parlargliene coi vostri fratelli. Mandargli qualche buona parola... una risposta più da cristiani... Verrò io stesso a prenderla, dopo mezzogiorno, quando don Diego e don Ferdinando sono in letto... col pretesto dei fiori per la Madonna... Sì? Cosa mi dite?
Essa chinò il capo rapidamente, nel passare sotto la cortina, ed uscì fuori. Don Luca credette di scorgere che volesse frugarsi in tasca, e seguitò, correndole dietro:
- Che fate? No! Mi offendete! Un'altra volta... più tardi... quando potrete... Ho pensato meglio di mandare mia moglie, a prendere la risposta di vossignoria. Non vorrei che i vostri fratelli, vedendomi bazzicare per casa, sospettassero che mi manda il canonico...
Dopo vespro spicciò lesto lesto il servizio della chiesa e corse alla Canziria: cinque miglia di salita, pazienza, per amore di don Gesualdo che se lo meritava, in verità ! - Sta per cascare, don Gesualdo! Ancora essa non mi ha detto chiaro di sì, colla sua bocca; ma si vede che tentenna, come la pera quand'è matura. Sono pratico di queste cose, perché vedo tutti i giorni in chiesa delle donne che ricorrono al tribunale della penitenza... prima e poi... M'ha fatto sudare una camicia!... Ma ora vi dico che la pera è matura! Un'altra crollatina, e vi casca fra le braccia; ve lo dico io! Dovreste correre al paese e scaldare il ferro mentre è caldo.
Però don Gesualdo non fece una gran festa all'imbasciata amorosa che gli capitava in quel momento: - Vedete, don Luca, ci ho tutta la raccolta nell'aia... Sono in piedi da st...
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