ROSE CADUCHE, di Giovanni Verga - pagina 1
Giovanni Verga
ROSE CADUCHE
PERSONAGGI
ADELE LANDI
ALBERTO GILIOTTI
LA CONTESSA BAGLINI
LUCREZIA
PAOLO AVELLINI
IL CAVALIERE FALCONI
LA SIGNORA MERELLI
IL COMMENDATORE GAUDENTI
GIULIETTA
TONIO
UN DOMESTICO
ATTO PRIMO
Giardino della Contessa Baglini a Montenero, presso Livorno.
A destra un'elegante pagoda chinese, più in là un viale con pergolato; a sinistra un grande viale; in fondo una serra da fiori a vetri; dinanzi al padiglione un tavolino con albums, giornali, ecc., presso il viale un sedile.
SCENA I
Il cavalier Falconi dal viale di sinistra, e Tonio dal padiglione.
FALCONI La contessa?
TONIO Sarà qui a momenti, signor cavaliere.
FALCONI (consultando l'orologio).
Temevo d'essere in ritardo.
Il rendez-vous non è per le dieci?
TONIO Non sa nulla adunque di quel ch'è accaduto al commendator Gaudenti?
FALCONI No davvero.
TONIO Nel seguire a cavallo la calèche della signora contessa è andato giù bel bello, e si è trovato, senza sapersi poi il come, fra le quattro zampe d'Isolina.
FALCONI (ridendo) Ah!...
ah!...
ah!...
Ma questa è magnifica in parola d'onore! Quel caro commendatore non ne fa mai delle altre!...
e se Isolina non gli ha giocato qualche brutto tiro è stato in grazia della sua buona educazione e non per riguardi alla Commenda!...
Ah per bacco!...
Un cavaliere...
un commendatore per sopramercato, che non sa tenersi in sella!...
La signora Merelli ne sarà desolata!...
Ridi, briccone?
TONIO Io, signore?
FALCONI Ridi, ridi pure! Al Club se ne riderà per una settimana.
Ma se quel disgraziato commendatore avesse dovuto montare il mio Solimano! quel diavolo di Solimano che fa venire la pelle d'oca ai più arrischiati dei nostri sportsmen!...
Scommetto che quando mi vedi venire a briglia sciolta dici fra te e te: Ecco lì un matto che arrischia l'osso del collo con disinvoltura.
TONIO No, signore, le giuro...
FALCONI No? Me ne rincresce per te.
Solimano è magnifico quando vuol farmi il cattivo...
bisogna vederlo!...
Ma sì!...
oop! oop!...
ha dovuto metter giudizio! Conosce la mano, il furbo! I cavalli son come le donne: conoscono la mano.
Non star poi a riferire alla tua padrona il paragone poco galante!
TONIO Signore...
io bado ai fatti miei, io!
FALCONI Smetti via, mariuolo! Non mi fare il discreto!...
e ricordati che quando mi vorrai mettere a parte dei segretucci della tua padrona ci sarà una buona mancia per te.
TONIO Mi meraviglio, signore!...
Io non sono di quelli!...
FALCONI Eh! al solito! Sei di quegli altri, tu!...
Ma si sa che i domestici sono i confidenti volontari o involontari dei padroni...
E quando avrai udito quelle signore occuparsi di me, non ti sarai certamente turate le orecchie per la sola ragione che stavi ad origliare dietro l'uscio!...
Che diavolo! è naturale.
Quelle signore si occupano dei fatti miei?...
avranno per questo le loro ragioni...
(borioso) ciò non mi riguarda! Tu le ascolti?...
ciò riguarda te, è il tuo mestiere.
Io non ci abbado, lascio vedere e lascio dire...
e scommetto che tu sai anche meglio di me che io monto a cavallo come Guillaume, tiro alla pistola come Montecristo e mi batto alla spada con Parise...
Ah! birbone! (in tono di confidenza prendendolo per un orecchio.
Poi vedendo dietro le spalle di Tonio la contessa, ch'è venuta pel viale di destra).
Oh! (Tonio via dalla sinistra).
SCENA II
La contessa Baglini e il cavalier Falconi.
CONTESSA Da bravo, cavaliere! Siete in vena di famigliarità oggi!
FALCONI Cara contessa, facevo l'onore qui a Tonio di dargli una lezione...
CONTESSA Che? avrebbe osato?...
FALCONI Ahimè tutt'al contrario!...
Non osa!
CONTESSA (in aria lievemente ironica).
Ad ogni modo vi ringrazio della lezione per quel povero domestico.
FALCONI (con galanteria).
Non monta! Me ne date tante, voi!...
e non vi ringrazio!...
CONTESSA (c.s.).
Procurate di non meritarvele.
FALCONI Ma al contrario!...
Ci tengo!
CONTESSA In verità non siete difficile!
FALCONI (c.s.).
Siete così bella quando andate in collera che quasi quasi sono arrivato a trovare deliziosi i vostri rabuffi.
CONTESSA È una strana soddisfazione!
FALCONI Mi ci avete abituato, che volete!
CONTESSA E se questo vi basta mi sarà facile contentarvi.
FALCONI Ah, madama! Voi siete crudele!...
CONTESSA (c.s.).
E voi non dovete esserci avvezzo...
colle altre.
FALCONI Ma si direbbe che avete preso impegno di vendicare...
CONTESSA (sorridendo ironica).
Le altre?
FALCONI Fui punito col mio peccato! (con galanteria).
Dal giorno che deposi le armi ai vostri piedi son vittima anch'io!
CONTESSA (c.s.) Badate, cavaliere, che noi entriamo in pieno dramma a gonfie vele.
Vi ho permesso di farmi la corte, ma non di farmi della poesia.
FALCONI Non ne farò più, bella contessa, e comincio dall'approfittare del vostro permesso, prendendone un acconto in buona prosa (le bacia la mano).
CONTESSA Questa è prosa da cavaliere errante.
FALCONI I cavalieri erranti non sono più di moda, è vero, ma la loro prosa è di tutti i tempi.
CONTESSA Matto!
FALCONI Ma a proposito di cavalieri, cara contessa, ne avete di quelli che perdono le staffe!
CONTESSA Ne ho anche di quelli che perdono il giudizio.
FALCONI (con galanteria).
Ah, contessa!...
chi potete avere il cuore d'incolparne...
voi?!
CONTESSA Che so io?...
Il caso, il caldo, i bagni di mare, i bei chiari di luna...
le corse all'Ardenza...
un velo svolazzante...
un guanto perduto...
Domandatene alle signore Merelli, forse ne sapranno più di me (andando ad incontrare la signora Merelli e Lucrezia che vengono dalla sinistra).
SCENA III
La signora Merelli, Lucrezia e detti.
SIG.RA MERELLI Che cosa vuol sapere, mia cara contessa?
CONTESSA La spiegazione di un indovinello che il cavalier Falconi non ha saputo darmi: che cosa faccia dar di volta a certi cervelli, se una passeggiata romantica con effetto di luna, o un nastro indiscreto che sventoli sulla brezza del mare al di sopra di una tenda dello stabilimento balneare.
SIG.RA MERELLI Io voto pel nastro.
FALCONI Per ragion della brezza?
SIG.RA MERELLI No, per ragion del caldo.
FALCONI (Piano alla contessa).
È un motivo da cinquant'anni...
con vedovanza.
CONTESSA (c.s.).
Stordito!
SIG.RA MERELLI (in aria pretenziosa) Che dice, cattivo soggetto?
FALCONI Nulla.
Facevo delle osservazioni sulla canicola.
CONTESSA E lei, madamigella?
LUCREZIA Io sto pel chiaro di luna.
FALCONI Il sogno di una notte d'està!...
LUCREZIA (vivamente con ingenuità ed accento significativo al Falconi).
Sissignore!...
Già lei non ci crede!...
Non è chic.
FALCONI Io?...
Oh, tutt'altro!
CONTESSA Sicché a voi, cavaliere! Il nastro o il chiaro di luna?
FALCONI Né l'uno né l'altro, madama, ma il macao.
SIG.RA MERELLI Quando si perde o quando si guadagna?
FALCONI Quando si perde.
CONTESSA Oibò! La sarebbe una scusa comodissima per non pagare i debiti di giuoco.
FALCONI Ecco perché molti si dimenticano di pagarli.
CONTESSA Volete che io vi metta tutti d'accordo? Sì, è il macao, è il chiaro di luna, è il nastro indiscreto.
Soltanto avete dimenticato una circostanza importantissima che s'accompagna alla luna, al nastro e alle carte da giuoco.
LUCREZIA E sarebbe?
CONTESSA Una bella signora (bisogna poi crederla tale poiché fa girare tutte le teste) che avrò l'onore di presentarvi oggi, e della quale ho fatto la conoscenza or son pochi giorni.
FALCONI (con galanteria).
Contessa, io protesto in favore delle belle donne presenti!
SIG.RA MERELLI Adulatore!
LUCREZIA Colla mano sulla coscienza?
FALCONI Con tutt'e due le mani!
CONTESSA Badate, cavaliere, che prendo nota della vostra dichiarazione!
FALCONI Volete ch'io la sottoscriva?
CONTESSA Non vi tagliate le mani, mio caro; la signora Adele Landi venendo qui potrebbe leggere la vostra firma.
FALCONI Oh! Oh!
SIG.RA MERELLI La donna del nastro!
LUCREZIA Il chiaro di luna!
CONTESSA Ed il macao del cavalier Falconi; o più semplicemente la sirena dell'Ardenza, la celebre artista.
Mio Dio! Noi altre povere donne abbiamo questo di buono o di cattivo: tocchiamo subito gli estremi con miracolosa facilità.
Che il primo fannullone del bel mondo si dia la pena di farci una riputazione qualunque al Club o al Caffè e fra ventiquattr'ore tutti i fannulloni suoi pari si saranno fatto un debito di saper vivere di pubblicarla ai quattro venti.
La signora Landi è stata fortunata, a quel che pare; io ho voluto vedere da vicino codesta meraviglia.
Ho afferrato il mostro per le corna e ve lo metto faccia a faccia.
(al cavaliere) Chi non saprà difendere il suo cuore dalle unghie di questa leonessa, suo danno!
SIG.RA MERELLI Ah, un'eroina da palcoscenico! Una di quelle che comprano l'avvenenza al Regno di Flora e l'eleganza dai rivenduglioli d'abiti usati!
CONTESSA Via, signora, noi non abbiamo il diritto di essere maldicenti poiché non siamo ancora sue amiche.
SIG.RA MERELLI Eh! non è maldicenza, mia cara.
Certi entusiasmi non posso soffrirli...
(pavoneggiandosi) Si sa, codesti cerotti e codesti abiti di seconda mano fanno un certo effetto...
ma al lume della ribalta!
FALCONI Potrei assicurarle, madama, che la signora Landi quel certo effetto lo fa anche alla luce del sole.
CONTESSA (ironica).
Ah! ecco il cavaliere! Adesso lo riconosco!
LUCREZIA (dispettosa).
Sembra ch'ella l'abbia esaminato molto davvicino quella meraviglia...
e alla luce del sole!
SIG.RA MERELLI E che il sole sia stato cocente per scaldare così il suo entusiasmo!
CONTESSA Povero cavaliere, che vespaio avete stuzzicato!
FALCONI Non son cavaliere per nulla, belle dame!
SIG.RA MERELLI Del resto chi la conosce questa elegante, questa incantatrice? Metto pegno che madama Bossi non saprebbe dirci la storia delle sue acconciature, né Marchesini quella dei suoi gioielli di princisbecco.
FALCONI Niente di meglio! Sarebbe segno che a cotesta storia non c'è l'appendice del conto arretrato!
SIG.RA MERELLI Le do un consiglio d'amica sincera: procuri di allegarlo meglio il suo spirito, e non ne faccia sciupio per difendere simili avventuriere...
Ella è così perfetto cavaliere!...
LUCREZIA E soprattutto ci lasci tranquille coi suoi entusiasmi da palcoscenico!
CONTESSA (al cavaliere sottovoce e con doppio senso).
Il dispetto di quella piccola ape (accennando Lucrezia) mi dà a pensare...
per voi...
Badate, mio caro, vi pungerà! (forte) Signore mie, posso assicurare che codesta del cavaliere è una difesa officiosa, di pura forma, e per l'onore del titolo; ma nessuno meglio di lui rende omaggio alla vera bellezza e all'eleganza di buon genere (inchinandosi alla Merelli).
SIG.RA MERELLI (minacciando il Falconi col ventaglio).
Ah! quel matto sa scegliere il suo avvocato!
CONTESSA Ed ora domando indulgenza per la mia invitata...
almeno oggi che ho la fortuna di riunire quattro amici qui a Montenero.
Passeremo la giornata il meno male che si può.
Saremo in otto o nove: la signora Landi, il commendatore Gaudenti, un altro signore che dovrà presentarmi l'avvocato Avellini...
SIG.RA MERELLI (con interesse).
E il signor Avellini ci sarà anche lui?
CONTESSA Certamente, il signor Paolo è dei nostri.
SIG.RA MERELLI Ho piacere.
CONTESSA Grazie...
per lui.
SIG.RA MERELLI Il signor Avellini è un giovane distinto.
CONTESSA Distintissimo anzi!
SIG.RA MERELLI E un giorno o l'altro sarà il luminare del Foro.
L'ha detto il Commendatore!
FALCONI Ah! se l'ha detto lui!
CONTESSA Tutti gli amici del signor Paolo ne sono convinti del pari.
SIG.RA MERELLI (marcatamente).
Io sono certa che renderà felice la donna che sposerà.
CONTESSA Oh...
questo poi sta al signor Avellini a provarlo.
FALCONI In coscienza io non potrei impegnare la mia parola.
SIG.RA MERELLI (vivamente).
Che! Avrebbe qualche motivo per dubitarne, signore?
FALCONI No, certamente!...
Come non ne ho alcuno per affermano!
SIG.RA MERELLI Quando non l'ha cotesto motivo non c'è ragione di dare l'allarme...
e in presenza di certe persone per giunta!
FALCONI Ma io non do l'allarme, madama...
Che diamine! mi pare che non siamo in caso di guerra!...
(guardandosi attorno) né in presenza del nemico! (piano alla contessa) Come prende fuoco la vecchia galante! Che voglia sposarlo lei?...
...
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