[Pagina precedente]...la da usarsi col Sig.r Giuseppe Perozzi, allorché lo vedrò: senza il vostro avviso, forse il discorso avrebbe potuto prender piega tale, che io gli aprissi involontaria[ment]e gli occhi sopra il vero stato della moglie, il quale pietosamente gli si vuole occultare.
- Mi è pure giunta ingratissima la morte del povero Gasparri, morrese termometro a rovescio.
- Ho rinnovato urgentissime istanze per le carte, ma!!!... Temo che dovrete citare. Lo dico con amarezza; ma lo temo e lo dico. Basta: chi sa! Dopo tre o quattro giorni dacché vi scrissi pregandovi di un'ambasciata a Lazzarini, mi giunse una sua alla quale risposi con maggior pienezza.
Ringrazio Tommasini de' saluti e lo risaluto. Io sto più in casa che fuori, più in camera che in casa, più in letto che in camera. Il sangue! Buggiararlo!
Tanti baci a Matildina, tanti altri a Pirro, tanti altri inchini a voi. Riverisco tutti e tutti saluto.
Belli
* * *
Alla Nobile e Gentil Donna
S.a Vincenza Perozzi, N.a M.sa Roberti
Macerata
per Morrovalle
Di Roma, 10 Xbre 1833
G.[entilissima] A.[mica]
Ieri sera ebbi una vostra del pr[i]mo corrente. Se Dio vuole, è venuta prestino!, ma, portando a tergo il suo bel marco del 9, fa pensare che diavolo mai si acciabbattino [sic] codeste vostre poste, o codesti vostri postini. In ogni modo io già vi ho dato nella mia del 5 una notizia che or mi chiedete. Le Carte. Se non si scioglie il Concorso e l'Economato colle stesse formalità , e (credo sicuramente) colle stesse spese con che fu legato dal Sovrano, le carte dell'Uditor Ill.mo si niegano; e questo Prelato lo ha detto alle stesse mie orecchie. Intanto io mi recherò nuovamente da Piccolomini per le indagini che mi accennate. Pel resto ci risentiamo. Intanto vi prego di non onorarmi con tanti elogii, perché né li merito, né mi piacciono. Che si pensi non male di me, e in conseguenza di questi pensieri si tenga in mia presenza un contegno non umiliante, è tanto grato per me quanto ad ogni altro uomo. Ma elogi in faccia al lodato sono una specie di imbarazzante accusa che l'obbliga a una difesa, che spesso riesce ridicola. Quando vi convenga scrivermi, ditemi il vostro bisogno secco secco. Se io allora saprò o potrò servirvi, lo farò senza cerimonie. In quanto a una sicura guida per l'educaz[ion]e della vostra bambina, io mi credo incapace di darvela, tanto più che fra voi e me si sono scoperti varii punti di discorde sentire. Vedete: io non riusciva neppure ad allevare mio figlio; e perciò rinunciando mortificato al desiderio mio primitivo ho affidato Ciro a un Collegio. - Ed egli è un maschio. Una femina poi è ben altra cosa: né io so giovarmi della esperienza onde sapere come e dove si possa condurre una donna ad onorare il sesso e ad esser conforto della società . Saluto di cuore vostro marito, e riverisco la vostra famiglia.
Credetemi al solito
Vostro servitore ed a[mi]co
Belli
* * *
All'Onorevole
Signor Dottore Pirro Perozzi
Macerata
per Morrovalle
Di Roma, 19 Dicembre 1833
A.[mico] C.[aro]
Te Deum! Finalmente, dopo 12 viaggi, potei l'altro jeri vedere Monsig[no]r Piccolomini. Gli mostrai la vostra lettera del 9; ed egli convenne esser giusto che queste due pendenze Borromeo e Severi le debba attitare egli stesso, in qualità di Amministratore-Economo Roberti, perché le figlie del fu M[arche]se Tullio non possono ancora comparire in proprio nome. Si trattenne la vostra lettera per fare la ricerca delle carte in essa enunciate, e mi dette appuntamento per venerdì 20, cioè per dimani mattina, onde parlare del soggetto; mentre dimani non ha né tribunale né posta che lo tenga occupato. - Non potei trovare il Signor Luigi Cristofori. Parlai però col fratello, il quale mi disse che realm[ent]e il S[igno]r Luigi ebbe il vostro plico, e vi riscontrò martedì mattina (io ci parlai nel dopo pranzo) con una lettera ben dettagliata. Credo però che la sua risposta vi arriverà con questa mia contemporaneamente, dappoiché io mi ricordo che il nostro corriere del martedì resta in posta a Macerata un'ordinario [sic], non inviando Morrovalle che due postini per settimana. Ecco evasa anche la vostra del 13. Non mi resta dunque che riverir tutta la vostra Casa, con gli augurii di buone feste.
Sono con pienezza di stima
Il Vostro aff[ezionatissi]mo a[mi]co
G.G. Belli
* * *
Alla Nobile e gentil Donna
Sig.a Vincenza Perozzi, N.a M.sa Roberti
Macerata
per Morrovalle
Di Roma, 14 Giugno 1834
C.[arissima] A.[mica]
In mia assenza giunse qui la vostra dell'8 maggio. Ritornato a Roma per una mia causa, l'ho trovata. Io consegnai il Letronne al vostro suocero S.r Perozzi secondo le vostre istruzioni, e ciò accadde il 17 aprile. Egli poi mi dice che il S.r Ettore deve certamente averlo avuto, dappoiché ha accusato il ricevimento dell'involto entro cui si trovava. I bai:[occhi] 60, importo di esso, non gli ho avuti, ma ciò non urge affatto, e neppure ve ne parlerei se non me ne aveste fatto quesito.
Sbrigate appena le pendenze della mia causa, che a quest'ora già dovevano esser finite, io riparto da Roma, ed ho molti progetti pel capo, de' quali non so ancora quale potrò preferire, mentre affari mi chiamano da alcune parti, e la salute da alcune altre. Metterò il tutto in bilancia e di giorno risolverò. - Devo ripetervi che commiss[ion]e positiva di altri libri io non ricordo fuorché quella di una mitologia metodica per vostra figlia, e questa non la trovo perché infatti manca. La traduzione del Demoustier non mi fu possibile rinvenirla; e poi già vi dissi che una miglior riflessione mi fece credere non essere quella adatta al costume di una fanciulla. Mitologie poi alfabetiche non formano serie d'idee, di che scapita la intelligenza e la memoria. Eppoi tutte queste mitologie contengono un abisso di materie che le fanciulle debbono per molti anni ignorare. Io non conosco una mitologia per vostra figlia. - Né la carta isolata della Oceanica io ho trovata, né il libro storico onde la vostra opera è mancante: e vi debbo confessare ancora che ho poco tempo per cercarne con assiduità .
Per tornare alla mitologia, chi avesse tempo, voglia ed abilità , potrebbe compilarne una a guisa di genealogia e per famiglie, insomma una specie di storia mitologica, sulle tracce della teogonia di Esiodo. Tra i vostri amici, tra i vostri abati, cercate chi abbia quelle tre qualità da accingersi all'impresa.
Saluto cordialmente vostro marito, vostra madre, vostra figlia, vostro zio, e mi ripeto al solito
V[ostr]o aff[ezionatissi]mo a[mi]co
G.G. Belli
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Alla Nobile e Gentil Donna
Sig.a Vincenza Perozzi, N.a M.sa Roberti
Macerata
per Morrovalle
Di Roma, 2 Agosto 1834
C.[arissima] A.[mica]
Mi avete preso a volo. Parto dimani; e la vostra lettera del 27, che si contentava esser riscontrata a quattro mesi data, riceve risposta a vista. Non v'è che dire: io pago come un banco, e ad ognuno il suo. A proposito di pagare, ho esatto ieri dalla posta de' franchi la tratta di sei paoli, avvenimento assai utile in questi dispendiosi momenti di viaggio. Parto così più contento, munito come mi trovo di questa scorta in più, colla quale farò fronte alle spese almeno almeno fino a porta del Popolo.
Benedetta la ricchezza! Vivano i comodi!
Dunque vedrete il vostro suocero. Salutatemelo tanto. Io gli voglio bene perché abbiamo in testa due fette di cervello compagne. È un uomo franco, direi, alla mia maniera.
Altrettanti saluti in casa. Sono al solito
V[ostr]o aff[ezionatissi]mo a[mi]co e servitore
G.G. Belli
* * *
Alla Nobile e Gentil Donna
S.a Vincenza Perozzi, N.a M.sa Roberti
Macerata
per Morrovalle
Di Roma, 6 Nov[embr]e 1834
A.[mica] C.[arissima]
È un'ora e mezzo dopo il mezzodì, e tornato a casa trovo il portalettere per le scale colla vostra del pr[i]mo corr[ent]e giunta questa mattina. Alle due riparte il corriere. Dunque una riga per darvi quasi disperato il vostro desiderio del lasciapassare. Prima io lo aveva sempre per me a' miei ritorni in Roma: questa volta non l'ho ottenuto. Nulladimeno tenterò per voi, e in tutti i casi (arrivando) fatene ricerca alla posta. Non vi disturbate però: eccettuato il fastidio di andare in dogana, troverete in que' ministri molta correttezza, e appena dovrete aprire il bagaglio. Non frugano mai, e si contentano della ispezione de' primi oggetti che cadono sott'occhio. Almeno così accade sempre. Jeri fui dalla Chichi. Mi disse che il S.r Cristofori doveva scrivervi per darvi risposta di un vostro affare. Parlando io però con lei della difficoltà di trovar casa per voi, nessuna delle parole che mi rispose non parve darmi alcun indizio che Voi possiate albergare da Lei. Addio, ch'è ora d'impostare.
I miei saluti e in fretta sono
V[ostr]o aff[ezionatissi]mo a[mi]co e serv[ito]re
G.G. Belli
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Alla Nobile e Gentil Donna
Sig.a Vincenza Perozzi N.a M.sa Roberti
Macerata
per Morrovalle
Di Roma, 22 Novembre 1834
A.[mica] C.[arissima]
Sul dubbio che voi non siate ancora partita, azzardo poche righe per annunziarvi il lascia-passare ottenuto. Vado a depositarlo a porta del popolo (secondo il costume) dove voi lo troverete, come vi dissi nella mia del 20, chiedendolo a nome della Marchesa Vincenza Roberti Perozzi.
Questa è andata bene. Tornando però a dirvi due parole sull'alloggio, sappiate che dopo impostata la mia precedente tornai a vedere la S.a Cerroti. Essa ha trovato una seconda occasione di affitto: un francese che vi si tratterrebbe tutto l'inverno. Non lo ha ella veramente ancora accettato, ma la vedo perplessa essendo già questo il secondo buono incontro che le fallirebbe. Per altra parte essa è una vedova con varii figli; ha già di giorno in giorno perduto il mese di Novembre; è nel dubbio che voi non vogliate fermarvi in sua casa: tutte ragioni che mi rendono assai rammarico nel doverla obligare a rischiare un vantaggio certo e che poteva anche avere già fatto, per uno incerto e forse neppure così prossimo. Assicuratevi che il menare a termine questi accordi in questa stagione è in Roma affare che mette in pensiere chiunque se ne occupa. Basta, in tutti i modi Voi andate là , e lì o resterete o saprete se siasi potuto rimediare altrimenti. Circa poi al prezzo, sappiate che oltre alla stanza da letto con quel resto che voi desideraste, vi trovereste anche una graziosa anticamera e una saletta con la porta libera per le scale, pe' quali due vani non passa che un tal S.r Marchese Gnudi di Bologna, Uomo di età e molto cortese, inquilino di altra stanza che mette capo nella riferita anticamera. Con tutto questo, siate certa che assai difficilm[ent]e trovereste miglior patto. Allorché sarete in Roma troverete co' vostri occhi la realtà di tutti gli ostacoli che io vi ho sin quì accennati in proposito di alloggi. Vi riverisco al solito e mi ripeto
V[ostr]o aff[ezionatissi]mo a[mi]co e servitore
G.G. Belli
Palazzo Poli
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All'Onorevole
Sig.r Dr. Pirro Perozzi
Macerata
per Morrovalle
Di Roma, 21 Marzo 1835
A.[mico] C.[aro]
Ricevo la vostra del 15, data di Morrovalle; e già avevo avute da Lazzarini notizie della eseguita mia commissione, di che senza fine vi ringrazio. Avrei veramente piacere di rivedervi sì presto per motivo della causa in Rota.
Se sapevate prima il tempo della proposizione vi era meglio non partire. In tutti i modi, o che torniate o no, già ho parlato col mio amico Avv.to Ricci. Marini ha poco piacere che gli si raccomandino cause: nulladimeno qualche parola gliene dirò. I tre da voi salutati, e Mariuccia la prima, vi dicono mille cose amichevoli.
Ho avuto la mia novella a stampa, e ne invio un esemplare a Matildina, perché dice il proverbio che l'uomo si lega colla parola. Il proverbio dice anche di più; ma a me ammogliato non conviene ripeterlo.
Riverisco tutta la Vostra famiglia, e vi abbraccio.
Il Vostro Belli
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Alla Nobile e Gentil Donna
Sig.a Vincenza Perozzi, N.a M.sa Roberti
Macerata
per Morrovalle
Di Roma, 2 gennaio 1836
Gentilissima amica
Ritardo di un ordinario la risposta alla vostra del 27 dicembre da me avuta il 31, perché all'ora di pranzo in cui la trovai in casa era già tardi per potere impostare. Vi ringrazi...
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