[Pagina precedente]...mente contro natura, così la guerra tra gl'individui d'una specie medesima, le uccisioni scambievoli, e i mali qualunque proccurati da' simili ai simili, sono cose evidentemente contro natura, mentre pur sono assolutamente inevitabili, e non accidentali (se non a una per una, non generalmente e tutte insieme), ma essenziali e costanti in qualsivoglia società stretta. V. p. 3928.
187 Vedi la pag. 3813.
188 Terminò questa prima parte nel Perù l'anno 1550, in età d'anni 32. de' quali n'avea passati 17. nell'Indie meridionali, come dice nell'ultime linee del tomo.
189 L'antropofagia era e fu p. lunghissimi secoli propria di forse tutti i popoli barbari e selvaggi d'America, sì meridionale che settentrionale (escludo il paese comandato dagl'incas, i quali tolsero questa barbarie, e l'impero messicano e tutti i paesi un poco colti ec.) e lo è ancora di molti, e lo fu ed è di moltissimi altri popoli selvaggi affatto separati tra loro e dagli americani. L'antropofagia fu ben conosciuta da Plinio e dagli altri antichi ec. ec. E forse tutti i popoli ne' loro principii (cioè p. lunghissimo tempo) furono antropofagi. V. p. 3811.
190 Puoi vedere la p. 3891.
191 Fuseau. Figliuolo (filiolus), figliuolanza ec. Al detto altrove di scabellum, sgabello ec. aggiungi il franc. escabeau ed escabelle.
192 Sellula. Asellulus.
193 Anche in adbito (che veggasi) il Forc. ha adbito is con questo solo es. di Plauto.
194 Anche tra noi ramoscello ec. molte volte è positivato, massime nel dir moderno.
195 Puoi vedere la p. 3842. seg.
196 V. p. 3905.
197 V. la pag. 3835. seg. e 3846. fine-8.
198 V. la p. seg.
199 Vedi la pag. 3520-5.
200 Puoi vedere p. 3835. seg. 3842. seg.
201 Avisado p. prudente, accorto, e anche dello spagn. ma dubito che in ispagn. avisar abbia quel tal senso attivo analogo a questo di accorto ec., il quale egli ha tra noi. V. p. 3899.
202 V. p.e. Forcell. in fruniscor p. fruiscor, qualunque de' due sia anteriore. E chi sa che prima non fosse sio, interposta poscia la n p. evitare l'iato, come in greco nel fine delle voci, e come forse v'hanno altri es.i in latino, e fra questi forse il predetto fruniscor.
203 Detonat uit. Intono avi ed ui ec.
204 Vedi la pag. 3871.
205 V. p. 3900.
206 V. p. 3875. fine.
207 Se non in quanto essi sono più capaci di occupazione e distrazion forte dell'animo, e quando essi si trovano attualmente in tale stato (che accade loro più frequentem. che agli altri p. molte ragioni) del che vedi la pag. 3878. principio.
208 Puoi vedere la p. 3885.
209 Questo però, se non viene da gesticulus /ch'è voce moderna e solo di Tertulliano) può essere piuttosto frequentativo che diminut. o un misto dell'uno e dell'altro, come tanti nostri verbi italiani, di cui altrove ex professo.
210 Puoi vedere le Lettere di Federico II. e d'Alembert, Lett. 49. p. 125. seg. paragonandola colla lett. 45. p. 117. e lettera 47. p. 120. fine - 121. e lett. 53. p. 135. fin e lett. 70. p. 185. fine.
211 Ne quidem p. nec quidem, nequam ec. dove il ne è privativo, ec.
212 Anche abbiamo accettare (accepter ec.) da acceptare, ma non di capto bensì di accipio-acceptus ec.
213 Veggasi la pag. 3921-27.
214 L'ubbriachezza accrescendo la vita e il sentimento di essa, fa nel med. tempo che l'individuo non rifletta (naturalmente), non consideri questa vita e questo sentimento, che il suo spirito consideri e s'interessi a questo sentimento accresciuto, assai meno ancora ch'ei non suole al sentimento ordinario e minore, e tanto meno quanto egli è più cresciuto. V. p. 3931.
215 Puoi vedere a questo proposito le pagg. 3797-802. e sopra alcune anche più orribili barbarie, uno o due de' luoghi del Cieça citati a p. 3796.
216 V. p. 3945.
217 V. p. 3938.
218 V. p. 3932.
219 V. Forc. fisus, confisus, diffisus, ec.
220 Impercettibile ec. (da perceptum) -concepibile ec. da concepitum.
221 Puoi vedere la p. 3986.
222 Chi sia accorto, facilmente distingue e nella speculazione e nella pratica, e in ciascuna persona e caso particolare, e nel generale, il carattere e costume puntiglioso, e i fatti puntigliosi, dal carattere ec. ch'io qui descrivo (il quale non è neppur lo stesso che quello del Burbero benefico di Goldoni) che certo in realtà sono cose molto diverse e distinte.
223 Puoi ved. La lett. 101 del Re di Pruss. a d'Alembert, onde apparisce che il Metastasio s'avea fuor d'Italia pel principale ingegno italiano di que' tempi.
224 Vedi la pag. 3963. lin. 18. 3980. lin 3.4.
225 Purulentus, purulentia ec.; esculentus, virulentus, vinolentus v. la pag. 3968-9. 3992. temulentus ec. nidulor, se non è freq. o frequen-dimin.
226 V. il Saggio di Algarotti sugl'Incas.
227 V. il Gloss. ec. Ramentevoir franc. Antico.
228 Puoi ved. la p. 3988. Si può applicare al discorso sopra le barbarie della società umana ec. (p. 3797-802.).
229 Capsula, parva capse; capsella, parva capsula. Forc. Pare che, se non altro, il Forc. creda che il diminut. in ellus ec. dinoti maggior diminuz. che quello in ulus ec., quando anche ei non lo creda sempre o non mai un sopraddiminutivo. Oculus-ocellus (oculus, come dico altrove, non è diminut. come altrove io aveva detto, o è positivato ec. sicchè ocellus non è sopraddiminutivo ec.).
230 V. p. 3982.
231 V. p. 3982.
232 Del resto l'uso dell'ionico fatto anticam. dagli non ionici prova con certezza che il ionico o era il greco comune, o il più comune, o il solo o il più applicato e quindi atto alla letteratura e al dir colto ec. o il più famoso ec. V. p. 3991.
233 V. p. seg.
234 V. p. 3990.
235 Diminutivo non in franc. Ma fatto da una forma non diminut. lat.a Vedi però la p. 3991. capoverso 1. e 3985. princip.
236 P. e molti verbi in ailler, come ferrailler, tirailler, rimailler, grappiller, folâtrer ec. (puoi ved. la p. 3980. capoverso 1.) babiller.
237 mungo, pungo, iungo ec. -nctum.
238 Così in latino: p.e. v. Forcell. in Dium. E certo da ???? dev'essere divus; e v. Forc. in Divus.
239 V. ancora i derivati ec. di ungula, unghia, ongle.
240 Puoi ved. la p. 3992. capoverso 3. e la p. 3753. marg.
241 Così è infatti: advertid que ec. D. Quijote.
242 V. il pens. precedente e p. 3996. capoverso 1. 2. e ult. ec. questa desin. in on è comune cioè tanto masc. che fem. o l'uno e l'altro insieme ec. Se il nome in on, essendo aggettivo ha il femm. in one o onne, non è diminut. anzi dubito che un aggett. in on sia mai de' diminut. - Compagnon (fem. compagne) sostantivo.
243 Dubito però che in franc. la desinenza in in ine ec. nè abbia ora, nè abbia mai avuto la forza diminutiva in nessun modo. V. la pag. 3993. capoverso 4. marg.
244 In simil senso di verbigrazia ec. o analogo a questo, mi par che si usi eziandio lo spagn. luego.
245 Altra volta ve lo trovo per benigno, favorevole (fue mas agradecida y liberal la natura que la fortuna). Desagradecido p. ingrato. D. Quij Leido p. che ha letto, alletterato (ib. leido en cosas de Caballeria andantesca, cioè, che ha letto romanzi di Cavalleria, come quivi si vede).
246 Così grappo e grappolo, di cui altrove; e v. il Gloss.
247 Seggia, seggio e seggiolo, co' derivati ec. del che altrove. Cuccio e cucciolo, ciotto e ciottolo coi derivati, composti ec. Ciccia e cicciolo o sicciolo. Chiappole, bruscoli, pappolate, ec. Frotta e frottola. Tetta e tettola: v. la pag. 4007.
248 Così scrive l'Alberti, nócciolo. Così da cochlea, chiócciola: noi marchegiani cuccióla.
249 Voltolare, rivoltolare, avvoltolatamente. Vagellare (Crus.), vagolare e avagolare (Alberti), da vagari.
250 Morchia (noi marchigiani morca) - amurca.
251 Veggasi la p. 4014. capoverso 4.
252 Conocido, desconocido, p. conoscente, cioè grato, e sconoscente, come diciamo noi l'uno e l'altro, come anche disconoscente. V. la Crusca in disconosciuto esempio 2. dove vale che non conosce, ch'è privo di conoscimento, e nota ch'è di Guittone, cioè antichissimo.
253 ((((( p. falso, frusta in luogo di Alessi Comico ap. Ateneo l. 13. p. 562. D. fin. male inteso dal Dalechampio.
254 V. Ancora lo stesso Luc. l. 178. lin. 25.26. dove pur sottintendesi ?? o ????.
255 Desaguisar, desaguisado, aguisado ec.
256 Pregiato p. prezioso o pregevole, immensus p. immetibilis.
257 Veggasi la p. 4026. capoverso 5.
258 P. 3827.
259 Così diciamo l'amicizia altrui, la conoscenza altrui, le offese altrui e simili frasi dove l'altrui ha relazione a colui solo di cui si parla, sia persona o cosa, cioè in somma ridonda. E così mill'altre frasi.
260 V. per es. Lucrez. l. 2. v. 9.
261 Certo la puniz. porta seco più infamia che la colpa.
262 Spagn. gloton, glotoneria, glotonear ec.
263 Anche Cesare Dittat. fu divinizzato, con flamine ec. ec., dopo la morte almeno. V. gli storici e Sveton. in fine della sua vita.
264 V. Saavedra Idea de un Principe politico Christiano, Amst. 1659. ap. Iansson Iuniorem. empresa 25. p. 225-6.
265 Similm. discorrasi delle donne, in proporzione ec.
266 Neo nes nevi netum.
267 Farneticare.
268 V. Hist. de l'Acad. des Sciences, an. 1734. p. 20-23. t. 1. ed. d'Amsterdam in 12.°
269 V. Creuzer, Meletemata, dov'è il framm. di Dicearco.
270 Così appunto la pensavano gli antichi. V. Casaub. ib. l. 8. c. 14. init.
271 V. anche Eliano Var. Ist.
272 Non bisogna tuttavolta usar le figure a man piena: gosa goffa e che ec.
273 Inconsideranza e spensieratezza del futuro.
274 Ministro, funzionario qualunq.
275 V. p. 4256. fin.
276 Scriveva il Chester. quelle cose circa il 1750: il Tradutt. ital. del Maff. furon pubblicati del 1720.
277 (M. Schubarth n'a donc par remarqué qu'Homère ne chante qua la colère d'Achille et non la guerre entière de Troie? N. du R.)
278 V. p. 4388.
279 V. p. 4431.
280 V. la pag. 4408. capoverso 2.
281 V. p. 4483.
282 V. p. 4483.
283 V. p. 4465.
284 Fauto e Faustolo, il pastore che salvò Romolo e Remo bambini.
285 Così anco de' verbi in are, alla qual terminaz. aggiungono un ol. (sfondare- sfondolare, sfondolato). V. la pag. 4496. capoverso 8. e 4509. capoverso 3. e 4512.
286 Prossimo (? ???????, ? ?????), p. simile ec., viene anche dal greco p. mezzo del Cristianes., quantunq. in Forc. abbia qualcosa di simile in qutori pagani.
287 Pare che i lat., almeno de' bassi tempi, usassero come disprezzativa la forma in Acul.
288 I verbi, tutti della Ia.
289 Crever, se crever, - crevasser.
290 Intrico as, tricae-tricasserie, tracasser, tracas ec. (tricaculae) coutelas, freddiccio, rossiccio, e simili aggettivi.
291 V. la p. 4496. capoverso 9.
292 V. il pensiero seg.
ma vaffanculo va!..............................................................................................................................................................................................................� fatto bene per�!
di
AMO LEOPARBI