LA LUPA, di Giovanni Verga - pagina 2
...
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Ah, si fa questo giuoco, adesso?
Ricambia la spinta a Neli
A te!
NELI (che sta per cadere, si rivolta irato).
Eh...
Io che c'entro!
Poi si sfoga con Bruno, dandogli un urtone
Divertitevi tra voi!
BRUNO Ah sì? Ah sì?
Tenta di abbracciare Grazia.
Ora tocca a voi, bellezza!
GRAZIA (lo schiva ridendo, e respinge Malerba dall'altra parte)
Non mi piace questo giuoco.
Lia scappa essa pure
MALERBA (finge di barcollare, avanzandosi verso la gnà Pina colle braccia aperte).
Allora la gnà Pina, che le piace...
PINA (respingendo sdegnosa).
Tenete le mani a casa, voi!
MALERBA (ironico).
Perché? ho le mani sudice forse? Bisogna lavarsi le mani con voi, ora?
PINA Avete le mani e la lingua, sporche!
MALERBA Guarda la gnà Pina che patisce il solletico adesso! Vuol dire che il diavolo si fa eremita, adesso!
PINA Vuol dire che siete una bestia.
MALERBA (c.s.
sardonico).
Una bestia! Sissignora! Per questo non volete che vi tocchi! Toccala tu, Nanni, che hai le mani pulite!
NANNI (ridendo).
Non gli date retta, gnà Pina.
È il vino che lo fa parlare.
PINA (accorata).
E voi che vi fa parlare, l'aceto?...
che sputate amaro quando vi parlano gli altri?
NANNI Perché? Che vi ho detto?
PINA (tristemente).
Niente...
Lasciamo andare...
Cambiando tono, e con dolcezza ancora un po' triste.
Vi avevo portato un pugno di ciliege, lassù dalla vigna...
Non importa che sputiate amaro con me...
Le ho colte per voi.
Le volete?
Gli offre le ciliege raccolte nel grembiule.
NANNI Sì, vi ringrazio...
se volete darmele...
BRUNO A pigliare è sempre pronto lui!
NANNI Piglia anche tu...
Malerba...
PINA (buttando per aria le ciliege).
Tutti quanti! Pigliate!
NANNI (sorpreso).
O bella! perché?
E voi, perché?
Gli volta le spalle corrucciata.
NELI (raccattando le ciliege, carponi).
Peccato! la grazia di Dio!
MALERBA (sbracciandosi a impor silenzio).
Sss! sss!
JANU Che c'è?
Si odono uggiolare i cani per la campagna.
MALERBA (scoppiando in una risata buffa).
Niente.
Avete fatto ribellare i cani...
JANU Ora piglio un pezzo di bastone per te e per loro!
CARDILLO I cani abbaiano alla luna.
BRUNO I cani e gl'innamorati.
Rivolto a Grazia, in aria galante.
Vediamo, chi ci avete in testa, voi?
GRAZIA (schermendosi con civetteria).
Io? Nessuno.
LIA E neppure io.
MALERBA O gnà Pina, perché non parlate voi? L'avete con la luna, che le contate le vostre pene?
NANNI (canticchiando in tono di scherzo):
"Chi ha la doglia se la tiene.
Chi sospira è fra le pene".
PINA (con una tinta d'amarezza).
La luna c'è per tutti lassù, compare Nanni.
CARDILLO O gnà Mara, parlate voi almeno.
Ditelo voi chi ci avete in testa.
NANNI (ridendo, a Mara).
Non ballate! non parlate!...
che diavolo avete dunque?
MARA (senza dar retta).
Mamma, devo andare al fiume per l'acqua?
PINA (bruscamente).
Va, va!
NANNI Eh, che male c'è? Avete la roba, grazie a Dio!...
e gli anni pure, per maritarsi...
MARA (voltandogli le spalle).
Io non voglio maritarmi.
Entra nella capanna.
SCENA V
Tutti, meno Mara.
MALERBA (facendo portavoce delle mani alla bocca, grida dietro a Mara) Allora badate che ve lo fa vostra madre questo servizio!...
PINA (irritata).
Voi che c'entrate nei fatti miei?
MALERBA Dico che siete in gamba, meglio di vostra figlia! E non vi piace la vedovanza...
Oh no!
PINA (minacciosa).
Se ce l'avete con me, e cercate di attaccar briga, guardate che ho i denti per mordere!
MALERBA Sì, lo so che ce li avete! Tanto che vi mangiate i Cristiani!...
pelle e ossa!...
soltanto a guardarli, Dio ce ne scampi e liberi!
CARDILLO Va, va, che ti lasceresti mangiare volentieri anche tu!
MALERBA E tu? E Nanni Lasca?
Cambiando tono, con sorriso ironico
Prima lui, che ha le mani pulite! Un pezzo che lo sappiamo!
NANNI (ridendo).
No, io ho la pelle dura! Non mi lascio mangiare.
PINA (a Malerba).
E quello che vi fa vostra moglie non lo sapete voi?
MALERBA Senti la lupa, adesso!
JANU Finitela! Finitela, voialtri! Si chiacchiera per ridere, per passare il tempo.
NANNI (accostandosi a Pina, in tono di scherzo).
Che gli fa? che gli fa, la moglie di Malerba?
PINA (corrucciata).
Niente.
E neppure io vi ho fatto niente, a voi che sputate amaro e avete la pelle dura...
Ma il cuore l'avete peggio anche!
NANNI (le volta le spalle canticchiando):
"Cuore duro, cuore tiranno..."
BRUNO (a Grazia con galanteria):
"Mi dice il cuore che tiranno siete,
o mi scordaste, e che più non mi amate..."
GRAZIA (risponde sullo stesso tono, sorridendo, ma come parlando alle altre donne):
"Non ci credete, no, non ci credete,
ragazze, alle parole inzuccherate..."
CARDILLO Bravo! Ora ciascuno deve dir la sua!
NANNI Comincia tu, Neli.
NELI Io non so niente.
MALERBA Aspettate!...
la dico io!
FILOMENA Voi tacete! Ci sono delle ragazze! Le sappiamo le vostre belle canzoni!
BRUNO (a Lia).
Allora comare Lia!
LIA (ritrosa).
No, non ne so.
GRAZIA Neppure io.
CARDILLO Gnà Pina, voi.
PINA No, non ho voglia.
GRAZIA Ne sapete tante!
NANNI Vuol farsi pregare, adesso!
PINA (saettandogli una occhiata, e tornando a chinare il capo).
Bene, dirò quella che mi viene in mente.
Dolcemente, quasi parlando fra sé, coi gomiti sui ginocchi e il capo fra le mani
"Garofano pomposo, dolce amore,
dimmelo tu come ti debbo amare!
ed io qui venni se mel vuoi ridare.
E n'ho toccati tanti cuori duri!
Solo il tuo non si lascia intenerire!
Ora men vado a governo d'amore...
Il mio lo lascio a te.
Non ti scordare".
BRUNO Bene! Brava! Guarda come l'ha trovata, quel diavolo di donna!
MALERBA (a Nanni in tono canzonatorio).
Ora a te, garofano pomposo!
NANNI (ridendo goffamente).
No...
non ne so di così belle...
Sono una bestia.
CARDILLO Se non rispondi adesso, o sei proprio una bestia, o vuol dire che non ci senti da quell'orecchio.
LIA Ora vuol farsi pregare lui.
NANNI (si risolve infine ad alzarsi mezzo ridendo e mezzo seccato, collo sguardo errante e vago, accompagnando goffamente ogni verso in cadenza col gesto dell'indice teso):
"Vedi e taci, se bene aver tu vuoi.
Porta rispetto al luogo dove stai.
Non fare più di quello che tu puoi.
Pensa la cosa, prima che la fai".
MALERBA (a Pina, sghignazzando e forbendosi la bocca col rovescio della mano).
Avete sentito, gnà Pina? Dunque mettetevi il cuore in pace!
PINA (alzandosi infuriata e buttandogli in faccia una scodella).
Te'! senti questa, tu!
MALERBA Ah! Lupa maledetta! Giuoca colle mani anche!
Fa per slanciarsi su lei.
JANU Ehi! Ehilà! Basta!
Un tafferuglio: tutti vociano insieme, gli uomini trattenendo Malerba da una parte e le donne la gnà Pina dall'altra.
NELI (salvandosi dalla ressa).
Finisce sempre così, come all'opera di Pulcinella!
SCENA VI
Mara, accorrendo dalla capanna, e detti.
MARA (spaventata, quasi piangente).
Mamma! Mamma mia! Che fu?
NANNI (a Malerba).
Lasciala stare in pace.
Sei tu che la stuzzichi ogni momento.
MALERBA (ancora irritato).
E tu che la difendi!...
perché ti fa gli occhi dolci, la lupa!...
buon pro ti faccia!
PINA (a Malerba mostrandogli il pugno da lontano).
Com'è vero che mi chiamano la Lupa!
JANU (dando loro sulla voce).
Avete mangiato e bevuto, e ora il vino vi dà alla testa!
Alla gnà Pina:
A voi, scacciamo la tentazione! Andate al fiume per l'acqua piuttosto! Vi rinfrescherà il sangue.
PINA (va a prendere la brocca, minacciando sempre Malerba).
M'avessero a sbattezzare, vedi!
MARA Mamma! mamma! per carità!
La gnà Pina s'avvia colla brocca al fiume dalla sinistra.
MALERBA Lupaccia maledetta! Se la piglia con questo e con quello perché non può sfogarsi con Nanni Lasca!
JANU (spingendolo verso il fondo a destra).
Tu, pensa alle bestie! Vedi se hanno mangiato l'orzo, e dà la paglia fresca prima di andare a dormire.
Hai inteso?
MALERBA (brontolando, nell'andarsene).
Ho inteso! ho inteso! Però fareste meglio non pigliando a giornata di queste Marie Maddalene che vengono a seminare zizzania!...
e a cercarsi gl'innamorati! E con questo vi lascio! Benedicite e buona sera.
Esce.
NELI (avviandosi dietro a lui).
Benedicite, benedicite.
NANNI (a Mara che è rimasta in disparte, asciugandosi gli occhi col grembiule).
Non gli badate, gnà Mara; sapete che è una bestia Malerba.
MARA (accorata).
Perché devono pigliarsela sempre con lei? Non hanno altro che fare?
NANNI Vi dico che è una bestia.
Lasciatelo cantare dunque.
MARA (c.s.
e quasi in tono di rimprovero).
Vorrei vedervi voi, se parlassero così di vostra madre!...
NANNI Ve la pigliate con me adesso?
MARA No! me la piglio colla mia disgrazia...
NANNI Bene, ma io non c'entro...
e voi non c'entrate nemmeno.
Sapete come si dice: dalla spina, nasce la rosa...
MARA (accennando col capo, amaramente).
Anche voi, adesso!...
Sì!...
quello che state dicendo!...
NANNI Che dico di male?
MARA Niente!...
Lasciatemi stare anche voi!
Gli volta le spalle ed entra nella capanna.
NANNI (stringendosi nelle spalle).
Bene.
Non me ne importa.
FILOMENA (a Grazia e Lia).
Andiamo, andiamo ch'è tardi, e il sole si alza presto, domani.
BRUNO (fingendo di voler andare colle donne).
Pronto! Eccomi qua!
LIA (scappa ridendo).
Gesummaria!
GRAZIA (respingendolo).
Voi dalla vostra parte, tentazione!
FILOMENA (brandendo una forca).
Vedete? C'è questa per voi.
Entra nella capanna con Grazia e Lia.
JANU (spingendo Bruno e Cardillo verso il fondo a destra).
A cuccia! via, andiamo!
Bruno e Cardillo escono.
Chi è a guardare le pecore adesso?
NUNZIO (raccogliendo la sua roba).
Io, vossignoria.
JANU E perché sei ancora qui, paneperso? Ti piacciono le chiacchiere? Bada che se le pecore vengono a farmi del danno nell'aia ti rompo le ossa.
NUNZIO Come ho da fare a guardarle anche di notte? Non me lo dicono prima se vogliono venire nell'aia.
JANU Paneperso! Scansafatica!
NUNZIO Scansafatica!...
dite bene vossignoria!...
JANU Va, va, che se no ti arriva qualche pedata.
NANNI Va, che qui ci abbado io.
Dormo qui al fresco.
Nunzio si allontana dal fondo a sinistra.
JANU Bene, santanotte.
Occhi alla roba dunque.
Esce dalla destra.
NANNI (disponendo la sua roba per dormire).
Benedicite, benedicite.
Si ode la voce di Nunzio che si allontana cantando:
"Muta è la viaaaa.
È mezzanotte, e ora vo a trovarlaaaa..."
NANNI (facendo eco alla canzone, mentre accomoda la paglia sotto una bisaccia per sdraiarvisi sopra):
"La figlia bella dell'anima miaaa..."
dendo sul giaciglio e stirando le braccia.
Ah!...
E domani daccapo!
Si ode in fondo, tra i seminati, un fruscio di foglie secche.
Ehi!...
Chi è la?...
Bestie feroci, o spiriti maligni?...
SCENA VII
La gnà Pina, dalla sinistra in fondo, recando sul capo la brocca d'acqua, e Nanni.
NANNI O gnà Pina, siete voi? Che paura mi avete fatto!
PINA (accigliata, nell'andare a deporre la brocca accanto all'uscio della capanna).
Scherzate sempre, Voi! Vi piace burlarvi del prossimo!
NANNI Siete ancora in collera? Non ve lo siete rinfrescato il sangue, laggiù al fiume?
PINA (come risolvendosi, dopo un istante d'esitazione, andando diritto a lui, risoluta, ma colle braccia cadenti in atto triste e desolato).
Perché ce l'avete con me, compare Nanni? Che vi ho fatto?
NANNI Io? Perché?...
Che vi ho detto?
PINA (siede accasciata su di un covone lì presso, quasi parlando fra sé e lamentandosi).
Se ho fatto del male, l'ho fatto a me stessa...
Ma a voi non ho fatto nulla.
E neanche a quella bestia di Malerba...
Allora perché m'ingiuria e mi carica d'improperi?...
In presenza vostra, anche!
NANNI Malerba scherza sempre.
Non ci pensate più.
Buona notte.
PINA Buonanotte a voi, che potete dormire!
NANNI (sempre in tono quasi canzonatorio).
E voi, no?
PINA Io no, compare Nanni.
Lo sapete bene!
NANNI Fatevi cantare la ninna nanna da qualchedun altro allora, e lasciatemi dormire, che ho sonno.
PINA Benedetto il vostro santo patrono, che vi ha fatto di quella pasta!
NANNI (ridendo).
O come son fatto?
PINA Finta che avete occhi e non vedete, finta!
NANNI No, al buio non ci vedo, gnà Pina.
PINA S'è buio tanto meglio!...
che le parole non si perdono al buio!...
ma vanno dritte, come escono dal cuore.
Le vostre tagliano peggio d'un coltello, compare Nanni!
NANNI Non le capisco le parabole, gnà Pina.
PINA (in tono d'amarezza).
Ah! che testa avete voi! E il anche il cuore!...
duro come un sasso!
NANNI Non le capisco! non le capisco!
PINA Non le capite!.
E vi lasciate morire la gente dinanzi!...
E voi voltate la testa dall'altra parte!...
NANNI Ohi! ohi! Si parla già di morti e di feriti?
PINA (dopo un breve silenzio, coi gomiti sui ginocchi e il mento fra le mani; quasi soffocata dalla passione dolorosa):
"Garofano pomposo, dolce amore,
dimmelo tu, come ti debbo amare!..."
NANNI Che non ne sapete altra canzone, gnà Pina?
PINA (asciugandosi gli occhi febbrilmente).
Mi torna in bocca sempre quella...
perché ne ho il cuore pieno!...
Finta che non lo sapete, voi! Finta che non mi vedete cuocere a fuoco lento! Mi chiamano la lupa...
ma il lupo siete voi che vi lasciate morire la gente dinanzi...
NANNI O che volete infine, gnà Pina?
PINA (chinandosi su di lui; viso contro viso, con un suono rauco e inarticolato di belva).
Voglio te!...
NANNI (scoppiando in riso).
Voi!...
Perché non mi date vostra figlia invece?...
Datemi vostra figlia ch'è carne fresca invece...
PINA Ah, compare Nanni!...
Come vorrei vedervi piangere coi miei occhi!
NANNI Scusate!...
Dico per ischerzo...
Sapete la canzone?
"Se vuoi dar retta al maestro di scuola,
lascia la madre e piglia la figliuola".
PINA Come potete scherzare adesso? Perché vi divertite a calpestarmi coi piedi sulla faccia? Sono la lupa è vero...
Sono una cosa vile...
Vedete come divento soltanto a parlarvi?...
un pezzo di cosa vile! Mi butterete via come un cencio poi...
quando non mi vorrete più.
NANNI No! no!...
"Pensa la cosa prima che la fai!"
PINA (amaramente).
Quanto siete giudizioso! Pensate le cose prima, voi!
NANNI Devo pensare ai fatti miei...
Sono un povero diavolo che campa a giornata...
Non posso mettermi in questo imbroglio...
e avere poi chissà che fastidi.
PINA (umilmente).
Che fastidi potreste avere con me?...
Sapete quella che sono!...
NANNI Sì, perché lo so! Non me ne sbarazzo più, se mi metto in quest'imbroglio.
E io devo pensare a mantenermi capite? Non ho nulla...
Solo il buon nome e la buona salute.
Devo pensare a trovarmi un po' di dote, capite? Ditelo voi stessa...
Gliela dareste vostra figlia a un cristiano che si fosse messo in quest'imbroglio?...
con una come voi? Non vi offendete, ora...
PINA (amaramente).
No, non mi offendo.
Da voi non mi offende nulla, compare Nanni.
NANNI Dunque lasciamo stare le chiacchiere che è tardi.
E buona notte davvero, adesso.
Torna a distendersi sulla paglia, voltandosi dall'altra parte.
PINA (quasi lamentandosi tra sé dopo essere rimasta alcuni istanti in silenzio, col capo tra le mani).
Anche questa mi fate?...
Mettete il coltello in mano alla mia figlia stessa, anche?...
NANNI (infastidito).
Io non vi faccio niente.
Lasciatemi dormire, caspita!
PINA (con voce sorda, come fuori di sé, balbettando).
Bene...
volete sposare mia figlia, dunque?
NANNI (sorpreso, voltandosi a metà).
Diavolo! diavolo...
Dite sul serio stasera?
PINA (come sopra).
Sì, dico sul serio.
NANNI (ancora incredulo, ma levando il capo e sgranando gli occhi).
E voi davvero me la date in moglie?
PINA (soffocata, chinando prima il capo due o tre volte senza poter parlare).
Sì...
Posso negarvi niente a voi?...
Sposerete mia figlia, giacché così volete...
Ed io me ne andrò...
lontano...
per non vedervi più.
NANNI (dopo averla fissata un momento, dubbioso, torna a voltarsi dall'altra parte, quasi temesse d'esser preso a gabbo).
Va bene, se ne può parlare più tardi, quand'è così.
PINA (come sopra).
E anche adesso, giacché così volete...
È meglio parlarne adesso.
NANNI (vivamente, rizzandosi a sedere).
Dite proprio sul serio, gnà Pina?
PINA (amara).
Vi pare che abbia voglia di scherzare in questo momento?
NANNI (gongolante, alzandosi del tutto).
Be', be'! quand'è così vi piglio in parola! E maledetto chi si pente, gnà Pina!
PINA (accasciata).
Maledetto chi si pente.
NANNI E domenica si va dal notaio, per fare le cose spiccie...
Però, badate che non ho niente.
PINA Che volete che vi dica?...
NANNI Il buon nome e la buona salute...
Questo sì! Ma infine, la roba la date a vostra figlia.
PINA Tutto quello che volete...
Ormai non m'importa di nulla!...
Lo troverò un cantuccio, dove cadere e morire, lontano dagli occhi vostri!...
NANNI No, sarete sempre la padrona in casa vostra.
PINA Non me ne importa, ormai! È finita...
per sempre è finita!
NANNI Resta a vedere cosa dice vostra figlia, adesso.
Bisogna che dica la sua anche lei.
PINA (colle lagrime agli occhi).
Oh! mia figlia è sangue mio! Vorrà anche lei, non dubitate! Ora ve la chiamo io stessa.
(chiamando verso la capanna) Mara!...
NANNI Subito? Volete far le cose a precipizio?
PINA Meglio cavarselo subito il dente che duole! Voi non cambiate certo...
NANNI No, io non cambio.
Ma c'è tempo...
Domani...
PINA Meglio cavarselo subito il dente che duole.
Già non dormiamo più né voi né io con questa spina in mente!
NANNI Bene, bene...
fate come volete.
PINA (respingendolo, quasi duramente).
Ma andatevene, ora, andatevene! Lasciatemi sola con mia figlia, ora.
Voi non c'entrate tra madre e figlia.
Chiamando.
Mara!...
Mara! Eccola che viene! Vedete che viene subito? Andatevene!
Nanni esce dalla sinistra.
SCENA VIII
Mara, e la gnà Pina.
MARA (dalla capanna, ancora assonnata, ravviandosi i panni addosso).
Mamma, che volete?
PINA (facendosi forza, per raffermare la voce tremante).
Ho...
che compare Nanni...
si è già spiegato infine...
Dice che vuol sposarti...
MARA (sorpresa, recandosi le mani al petto, quasi colpita al cuore).
Me?
PINA Te! Non mi far la stupida! Io ho detto di sì...
e ora devi dire se sei contenta anche tu...
MARA Io, mamma?...
PINA (masticando amaro).
Sei tu la sposa...
Sei tu che devi parlare adesso...
MARA (sempre più sbigottita).
Che volete che dica?...
Così all'improvviso!...
Se non lo conosco nemmeno quel cristiano!
PINA Ah! non lo conosci? Da un mese che è qui a lavorare nello stesso podere!...
MARA (smarrita, balbettando).
Non ci ho mai pensato con quest'idea...
vi giuro!...
vi giuro, mamma!
PINA Bene...
ora si è spiegato chiaro...
È là, che aspetta la risposta.
MARA (vivamente).
No! diteglielo voi!
PINA (dura).
No? Perché?
MARA Perché non mi marito!...
Non voglio maritarmi...
PINA (sarcastica).
Cosa vuoi fare?...
la monaca santa?
MARA (come sopra).
Non voglio maritarmi!...
Non lo voglio quel cristiano!...
PINA (torva, quasi minacciosa).
Non lo vuoi? Perché non lo vuoi?
MARA (tutta tremante, fuori di sé dallo sbigottimento).
Perché non può essere...
(fissandola con gli occhi in cui balena il sospetto atroce).
Sapete bene che non può essere!
PINA (bieca, andandole quasi con le mani addosso).
Che vuoi dire? Parla chiaro!
MARA (scoppia a piangere).
Mamma! Perché mi tormentate adesso?...
che vi ho fatto?
PINA Ti fai anche pregare!...
Vuoi che ti preghi io stessa? Sarebbe bella anche questa!
MARA Lasciatemi andare, per carità! Diteglielo voi stessa, che non può essere questo matrimonio...
PINA Io ho detto di sì.
Dirai di sì anche tu, perché così voglio!
MARA Voi, mamma!
PINA Io sono tua madre! Devo dartelo io il marito.
MARA Voi, mamma!
PINA (incalzandola, fiera e risoluta).
Io!...
Te lo do io! Lo piglierai perché te lo do io!
MARA (supplichevole, a mani giunte).
No, mamma! non lo fate!
PINA Dovessi trascinarti all'altare pei capelli...
MARA Non fate questo, mamma!...
non fate questo! Il Signore ci castiga!...
PINA (afferrandola per le treccie e guardandola torva, viso contro viso).
Che dici? Parla! parla chiaro!
MARA (strillando).
Mamma! Mamma mia!
SCENA IX
Nanni e dette.
NANNI No, gnà Pina!...
colle buone!
PINA (a Mara, ancora stravolta).
Vattene ora, vattene!
A Nanni bruscamente:
Voi non c'entrate tra madre e figlia!...
A Mara c.s.:
Vattene Non mi fare dannare l'anima del tutto.
Mara piangendo rientra nella capanna.
NANNI Che è stato?...
Perché?...
Dice di no?
PINA (ricomponendosi a poco a poco, ma ancora tutta tremante, con un sorriso amaro).
No...
non temete per voi...
Sono io che devo portare il carico adesso...
son io!...
NANNI Ma che avete? Parlate!...
Siete tutta sottosopra...
PINA Ah, vi par nulla quello che ho fatto?...
NANNI Scusate...
perdonate...
Ma non c'è bisogno di guastarvi il sangue per questo.
S'è cosa che si può fare, bene; se no, pazienza, e vi ringrazio lo stesso del vostro buon cuore.
PINA Lasciatemi...
lasciatemi stare adesso!...
Scoppia in lagrime, col volto fra le mani.
NANNI E piangete anche!...
Ma ch'è successo? parlate.
PINA Niente: lasciatemi sfogare il cuore.
Sapeste che c'è qui dentro!
NANNI (imbarazzato).
Sentite!...
mi dispiace proprio...
s'è per causa mia...
o per qualche parola che ho detto...
proprio per ischerzo...
(confondendosi sempre più, con calore).
Ma finitela ora, caspita!
PINA Adesso fate come il coccodrillo, voi!
NANNI No, com'è vero Dio!...
Finitela, com'è vero Dio!
PINA (scuotendo il capo desolata).
Non posso!...
non posso più! Ho fatto tutto quello che volete voi, ma ora non posso più!...
Ah, quello che mi avete fatto fare, compare Nanni!...
NANNI Non lo sapevo! Non voglio farvi fare le cose per forza, no!
PINA (fissandolo cogli occhi ardenti e lagrimosi).
Lo vedete almeno se vi ho voluto bene?
NANNI Sarei un ingrato se non lo vedessi.
Mi date la figlia, mi date la roba! Che potete fare di più?
PINA (col capo fra le mani).
Niente! niente!
NANNI Avete un cuore grande come il mare!...
Il vostro che non è vostro!...
Vi spogliate anche della roba per darla a vostra figlia!...
PINA (scuotendo la testa, col grembiule agli occhi).
Questo è nulla!...
questo è nulla!...
NANNI Sarà niente, ma è anche un bel tratto! Spogliarvi viva del fatto vostro!...
mentre siete ancora in gamba!...
meglio di vostra figlia!...
Lo ha detto lo stesso Malerba...
In tono di scherzo, onde rabbonirla.
Fortuna che ci mettiamo il parentato fra di noi!...
Eh! eh!...
Sempre più imbarazzato.
Via, finitela!...
Se non so che dirvi più...
Vedete che non so dire due parole? Mi fate fare qualche sciocchezza!
Ridendo goffamente.
Mando all'aria San Giovanni e il parentato!
PINA Ah!...
scherzate anche coi santi, voi!
NANNI (mentre il riso gli muore sulle labbra, sempre più commosso e turbato di mano in mano lui pure).
No, no dico sul serio...
Siete un diavolo in carne ed ossa!...
Ora finitela e asciugatevi gli occhi...
Fatelo per amor mio!
PINA Lo sapete quello che mi avete fatto fare?...
che mi avete messo il coltello in mano voi stesso...
e poi mi avete detto...
Te', ora!...
strappati il cuore tu stessa!
NANNI (smarrendosi del tutto).
Basta ora, basta...
Non posso vedervi piangere così!...
Mi fate perdere la tramontana anche a me!...
Basta ora!...
fatelo per amor mio!
L'abbraccia.
PINA (svincolandosi di scatto, tutta tremante e sconvolta).
No!...
Lasciatemi!...
Fate come il coccodrillo adesso!...
Rimangono a guardarsi negli occhi, pallidi entrambi.
NANNI (smarrito, balbettando).
Perché?...
Perché gnà Pina?...
PINA (con voce sorda e rotta, quasi incalzandolo irata).
Fai come il coccodrillo!...
infame!...
scellerato!...
per farmi impazzire del tutto!...
NANNI (indietreggiando, come per fuggirla).
No!...
gnà Pina!...
Che volete?
PINA (con voce sorda, afferrandolo pel braccio, fiera e risoluta).
Taci!...
Ci sentono qui...
NANNI (tentando di svincolarsi).
No, gnà Pina!
Cava dal petto l'abitino della Madonna con mano tremante.
Vi faccio lo scongiuro, guardate!
PINA Lascia stare quell'abitino che non giova! Te l'ho fatto io tante volte lo scongiuro...
e
...
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