LA LUPA, di Giovanni Verga - pagina 3
...
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O come son fatto?
PINA Finta che avete occhi e non vedete, finta!
NANNI No, al buio non ci vedo, gnà Pina.
PINA S'è buio tanto meglio!...
che le parole non si perdono al buio!...
ma vanno dritte, come escono dal cuore.
Le vostre tagliano peggio d'un coltello, compare Nanni!
NANNI Non le capisco le parabole, gnà Pina.
PINA (in tono d'amarezza).
Ah! che testa avete voi! E il anche il cuore!...
duro come un sasso!
NANNI Non le capisco! non le capisco!
PINA Non le capite!.
E vi lasciate morire la gente dinanzi!...
E voi voltate la testa dall'altra parte!...
NANNI Ohi! ohi! Si parla già di morti e di feriti?
PINA (dopo un breve silenzio, coi gomiti sui ginocchi e il mento fra le mani; quasi soffocata dalla passione dolorosa):
"Garofano pomposo, dolce amore,
dimmelo tu, come ti debbo amare!..."
NANNI Che non ne sapete altra canzone, gnà Pina?
PINA (asciugandosi gli occhi febbrilmente).
Mi torna in bocca sempre quella...
perché ne ho il cuore pieno!...
Finta che non lo sapete, voi! Finta che non mi vedete cuocere a fuoco lento! Mi chiamano la lupa...
ma il lupo siete voi che vi lasciate morire la gente dinanzi...
NANNI O che volete infine, gnà Pina?
PINA (chinandosi su di lui; viso contro viso, con un suono rauco e inarticolato di belva).
Voglio te!...
NANNI (scoppiando in riso).
Voi!...
Perché non mi date vostra figlia invece?...
Datemi vostra figlia ch'è carne fresca invece...
PINA Ah, compare Nanni!...
Come vorrei vedervi piangere coi miei occhi!
NANNI Scusate!...
Dico per ischerzo...
Sapete la canzone?
"Se vuoi dar retta al maestro di scuola,
lascia la madre e piglia la figliuola".
PINA Come potete scherzare adesso? Perché vi divertite a calpestarmi coi piedi sulla faccia? Sono la lupa è vero...
Sono una cosa vile...
Vedete come divento soltanto a parlarvi?...
un pezzo di cosa vile! Mi butterete via come un cencio poi...
quando non mi vorrete più.
NANNI No! no!...
"Pensa la cosa prima che la fai!"
PINA (amaramente).
Quanto siete giudizioso! Pensate le cose prima, voi!
NANNI Devo pensare ai fatti miei...
Sono un povero diavolo che campa a giornata...
Non posso mettermi in questo imbroglio...
e avere poi chissà che fastidi.
PINA (umilmente).
Che fastidi potreste avere con me?...
Sapete quella che sono!...
NANNI Sì, perché lo so! Non me ne sbarazzo più, se mi metto in quest'imbroglio.
E io devo pensare a mantenermi capite? Non ho nulla...
Solo il buon nome e la buona salute.
Devo pensare a trovarmi un po' di dote, capite? Ditelo voi stessa...
Gliela dareste vostra figlia a un cristiano che si fosse messo in quest'imbroglio?...
con una come voi? Non vi offendete, ora...
PINA (amaramente).
No, non mi offendo.
Da voi non mi offende nulla, compare Nanni.
NANNI Dunque lasciamo stare le chiacchiere che è tardi.
E buona notte davvero, adesso.
Torna a distendersi sulla paglia, voltandosi dall'altra parte.
PINA (quasi lamentandosi tra sé dopo essere rimasta alcuni istanti in silenzio, col capo tra le mani).
Anche questa mi fate?...
Mettete il coltello in mano alla mia figlia stessa, anche?...
NANNI (infastidito).
Io non vi faccio niente.
Lasciatemi dormire, caspita!
PINA (con voce sorda, come fuori di sé, balbettando).
Bene...
volete sposare mia figlia, dunque?
NANNI (sorpreso, voltandosi a metà).
Diavolo! diavolo...
Dite sul serio stasera?
PINA (come sopra).
Sì, dico sul serio.
NANNI (ancora incredulo, ma levando il capo e sgranando gli occhi).
E voi davvero me la date in moglie?
PINA (soffocata, chinando prima il capo due o tre volte senza poter parlare).
Sì...
Posso negarvi niente a voi?...
Sposerete mia figlia, giacché così volete...
Ed io me ne andrò...
lontano...
per non vedervi più.
NANNI (dopo averla fissata un momento, dubbioso, torna a voltarsi dall'altra parte, quasi temesse d'esser preso a gabbo).
Va bene, se ne può parlare più tardi, quand'è così.
PINA (come sopra).
E anche adesso, giacché così volete...
È meglio parlarne adesso.
NANNI (vivamente, rizzandosi a sedere).
Dite proprio sul serio, gnà Pina?
PINA (amara).
Vi pare che abbia voglia di scherzare in questo momento?
NANNI (gongolante, alzandosi del tutto).
Be', be'! quand'è così vi piglio in parola! E maledetto chi si pente, gnà Pina!
PINA (accasciata).
Maledetto chi si pente.
NANNI E domenica si va dal notaio, per fare le cose spiccie...
Però, badate che non ho niente.
PINA Che volete che vi dica?...
NANNI Il buon nome e la buona salute...
Questo sì! Ma infine, la roba la date a vostra figlia.
PINA Tutto quello che volete...
Ormai non m'importa di nulla!...
Lo troverò un cantuccio, dove cadere e morire, lontano dagli occhi vostri!...
NANNI No, sarete sempre la padrona in casa vostra.
PINA Non me ne importa, ormai! È finita...
per sempre è finita!
NANNI Resta a vedere cosa dice vostra figlia, adesso.
Bisogna che dica la sua anche lei.
PINA (colle lagrime agli occhi).
Oh! mia figlia è sangue mio! Vorrà anche lei, non dubitate! Ora ve la chiamo io stessa.
(chiamando verso la capanna) Mara!...
NANNI Subito? Volete far le cose a precipizio?
PINA Meglio cavarselo subito il dente che duole! Voi non cambiate certo...
NANNI No, io non cambio.
Ma c'è tempo...
Domani...
PINA Meglio cavarselo subito il dente che duole.
Già non dormiamo più né voi né io con questa spina in mente!
NANNI Bene, bene...
fate come volete.
PINA (respingendolo, quasi duramente).
Ma andatevene, ora, andatevene! Lasciatemi sola con mia figlia, ora.
Voi non c'entrate tra madre e figlia.
Chiamando.
Mara!...
Mara! Eccola che viene! Vedete che viene subito? Andatevene!
Nanni esce dalla sinistra.
SCENA VIII
Mara, e la gnà Pina.
MARA (dalla capanna, ancora assonnata, ravviandosi i panni addosso).
Mamma, che volete?
PINA (facendosi forza, per raffermare la voce tremante).
Ho...
che compare Nanni...
si è già spiegato infine...
Dice che vuol sposarti...
MARA (sorpresa, recandosi le mani al petto, quasi colpita al cuore).
Me?
PINA Te! Non mi far la stupida! Io ho detto di sì...
e ora devi dire se sei contenta anche tu...
MARA Io, mamma?...
PINA (masticando amaro).
Sei tu la sposa...
Sei tu che devi parlare adesso...
MARA (sempre più sbigottita).
Che volete che dica?...
Così all'improvviso!...
Se non lo conosco nemmeno quel cristiano!
PINA Ah! non lo conosci? Da un mese che è qui a lavorare nello stesso podere!...
MARA (smarrita, balbettando).
Non ci ho mai pensato con quest'idea...
vi giuro!...
vi giuro, mamma!
PINA Bene...
ora si è spiegato chiaro...
È là, che aspetta la risposta.
MARA (vivamente).
No! diteglielo voi!
PINA (dura).
No? Perché?
MARA Perché non mi marito!...
Non voglio maritarmi...
PINA (sarcastica).
Cosa vuoi fare?...
la monaca santa?
MARA (come sopra).
Non voglio maritarmi!...
Non lo voglio quel cristiano!...
PINA (torva, quasi minacciosa).
Non lo vuoi? Perché non lo vuoi?
MARA (tutta tremante, fuori di sé dallo sbigottimento).
Perché non può essere...
(fissandola con gli occhi in cui balena il sospetto atroce).
Sapete bene che non può essere!
PINA (bieca, andandole quasi con le mani addosso).
Che vuoi dire? Parla chiaro!
MARA (scoppia a piangere).
Mamma! Perché mi tormentate adesso?...
che vi ho fatto?
PINA Ti fai anche pregare!...
Vuoi che ti preghi io stessa? Sarebbe bella anche questa!
MARA Lasciatemi andare, per carità! Diteglielo voi stessa, che non può essere questo matrimonio...
PINA Io ho detto di sì.
Dirai di sì anche tu, perché così voglio!
MARA Voi, mamma!
PINA Io sono tua madre! Devo dartelo io il marito.
MARA Voi, mamma!
PINA (incalzandola, fiera e risoluta).
Io!...
Te lo do io! Lo piglierai perché te lo do io!
MARA (supplichevole, a mani giunte).
No, mamma! non lo fate!
PINA Dovessi trascinarti all'altare pei capelli...
MARA Non fate questo, mamma!...
non fate questo! Il Signore ci castiga!...
PINA (afferrandola per le treccie e guardandola torva, viso contro viso).
Che dici? Parla! parla chiaro!
MARA (strillando).
Mamma! Mamma mia!
SCENA IX
Nanni e dette.
NANNI No, gnà Pina!...
colle buone!
PINA (a Mara, ancora stravolta).
Vattene ora, vattene!
A Nanni bruscamente:
Voi non c'entrate tra madre e figlia!...
A Mara c.s.:
Vattene Non mi fare dannare l'anima del tutto.
Mara piangendo rientra nella capanna.
NANNI Che è stato?...
Perché?...
Dice di no?
PINA (ricomponendosi a poco a poco, ma ancora tutta tremante, con un sorriso amaro).
No...
non temete per voi...
Sono io che devo portare il carico adesso...
son io!...
NANNI Ma che avete? Parlate!...
Siete tutta sottosopra...
PINA Ah, vi par nulla quello che ho fatto?...
NANNI Scusate...
perdonate...
Ma non c'è bisogno di guastarvi il sangue per questo.
S'è cosa che si può fare, bene; se no, pazienza, e vi ringrazio lo stesso del vostro buon cuore.
PINA Lasciatemi...
lasciatemi stare adesso!...
Scoppia in lagrime, col volto fra le mani.
NANNI E piangete anche!...
Ma ch'è successo? parlate.
PINA Niente: lasciatemi sfogare il cuore.
Sapeste che c'è qui dentro!
NANNI (imbarazzato).
Sentite!...
mi dispiace proprio...
s'è per causa mia...
o per qualche parola che ho detto...
proprio per ischerzo...
(confondendosi sempre più, con calore).
Ma finitela ora, caspita!
PINA Adesso fate come il coccodrillo, voi!
NANNI No, com'è vero Dio!...
Finitela, com'è vero Dio!
PINA (scuotendo il capo desolata).
Non posso!...
non posso più! Ho fatto tutto quello che volete voi, ma ora non posso più!...
Ah, quello che mi avete fatto fare, compare Nanni!...
NANNI Non lo sapevo! Non voglio farvi fare le cose per forza, no!
PINA (fissandolo cogli occhi ardenti e lagrimosi).
Lo vedete almeno se vi ho voluto bene?
NANNI Sarei un ingrato se non lo vedessi.
Mi date la figlia, mi date la roba! Che potete fare di più?
PINA (col capo fra le mani).
Niente! niente!
NANNI Avete un cuore grande come il mare!...
Il vostro che non è vostro!...
Vi spogliate anche della roba per darla a vostra figlia!...
PINA (scuotendo la testa, col grembiule agli occhi).
Questo è nulla!...
questo è nulla!...
NANNI Sarà niente, ma è anche un bel tratto! Spogliarvi viva del fatto vostro!...
mentre siete ancora in gamba!...
meglio di vostra figlia!...
Lo ha detto lo stesso Malerba...
In tono di scherzo, onde rabbonirla.
Fortuna che ci mettiamo il parentato fra di noi!...
Eh! eh!...
Sempre più imbarazzato.
Via, finitela!...
Se non so che dirvi più...
Vedete che non so dire due parole? Mi fate fare qualche sciocchezza!
Ridendo goffamente.
Mando all'aria San Giovanni e il parentato!
PINA Ah!...
scherzate anche coi santi, voi!
NANNI (mentre il riso gli muore sulle labbra, sempre più commosso e turbato di mano in mano lui pure).
No, no dico sul serio...
Siete un diavolo in carne ed ossa!...
Ora finitela e asciugatevi gli occhi...
Fatelo per amor mio!
PINA Lo sapete quello che mi avete fatto fare?...
che mi avete messo il coltello in mano voi stesso...
e poi mi avete detto...
Te', ora!...
strappati il cuore tu stessa!
NANNI (smarrendosi del tutto).
Basta ora, basta...
Non posso vedervi piangere così!...
Mi fate perdere la tramontana anche a me!...
Basta ora!...
fatelo per amor mio!
L'abbraccia.
PINA (svincolandosi di scatto, tutta tremante e sconvolta).
No!...
Lasciatemi!...
Fate come il coccodrillo adesso!...
Rimangono a guardarsi negli occhi, pallidi entrambi.
NANNI (smarrito, balbettando).
Perché?...
Perché gnà Pina?...
PINA (con voce sorda e rotta, quasi incalzandolo irata).
Fai come il coccodrillo!...
infame!...
scellerato!...
per farmi impazzire del tutto!...
NANNI (indietreggiando, come per fuggirla).
No!...
gnà Pina!...
Che volete?
PINA (con voce sorda, afferrandolo pel braccio, fiera e risoluta).
Taci!...
Ci sentono qui...
NANNI (tentando di svincolarsi).
No, gnà Pina!
Cava dal petto l'abitino della Madonna con mano tremante.
Vi faccio lo scongiuro, guardate!
PINA Lascia stare quell'abitino che non giova! Te l'ho fatto io tante volte lo scongiuro...
e non è giovato!...
NANNI No!...
no, gnà Pina!...
Andiamo diritto all'inferno adesso!...
Si ode stridere in alto la civetta.
Sentite, la civetta!
Imprecando col pugno rivolto al cielo.
Su te il malaugurio, bestiaccia!
PINA Su me! Sono io la maledetta! Non me ne importa ormai! L'inferno l'ho avuto qui! L'ho pagato prima il male che fo!
NANNI (vinto, colle gambe molli, la faccia stravolta, senza aver più la forza di resisterle).
Ah, maledetto Giuda!...
PINA (tirandoselo dietro per il braccio, a capo chino, torva come una vera lupa).
Taci!...
Non bestemmiare adesso!
Scompaiono dalla sinistra, in fondo.
Silenzio; odesi lontano il mormorio del fiume, il fruscio delle spighe, il trillare dei grilli, e di tanto in tanto, l'uggiolare dei cani, lugubre, nell'ora tragica.
A un tratto passa di nuovo stridendo la civetta
Tela.
ATTO SECONDO
Cortile rustico.
A destra l'uscio e la finestra della casa, sotto un pergolato.
A sinistra il pozzo e la legnaia.
Sedile di pietra fra l'uscio e la finestra.
Nel muro in fondo, coronato d'erbacce e vetri rotti, la porta che si apre sulla via.
Al di là veduta del villaggio, in proscenio, sino al Monte dei Cappuccini, di cui si vede a sinistra un angolo del convento, e la gran croce di pietra dinanzi alla chiesa.
Le finestre e i terrazzini delle case dirimpetto sono ornati a festa, con lampioncini di carta e coltroni colorati.
SCENA I
Mara, poi Nanni.
Mara è occupata ad ornare la casetta con ramoscelli di mortella e lampioncini di carta colorata.
Entra Nanni dalla porta in fondo, e va ad abbracciarla, commosso.
MARA (sorpresa e tutta contenta).
Ah! ah!...
Che buono!...
In atto di gentil ritrosia.
Cosa fate adesso?...
Possono vedere i vicini!
NANNI Portami qua mio figlio; voglio baciare anche lui.
MARA Siete stato a confessarvi?.
NANNI Sì, lo vedi.
MARA (sorridendo).
È questa la penitenza che vi ha dato il confessore?
NANNI No, non è la penitenza...
sono contento...
Chiama il bambino.
MARA Sentiamo, che gli avete detto al confessore?
NANNI Ah!...
allora mi confesso con te adesso...
MARA (come sopra).
Non me lo potete dire, sentiamo?
NANNI (tornando ad abbracciarla).
Basta, ti voglio bene, e te lo meriti.
MARA (cogli occhi luccicanti di riconoscenza).
Proprio proprio, me ne volete?
NANNI Sciocca, adesso! sciocca! Fa bisogno?...
MARA (quasi piangendo dalla contentezza).
Sì, vi credo, ora! vi credo! Avete la faccia che vi credo!
Chinandosi a baciargli la mano.
Benedetto!...
le buone feste che mi date!...
benedetto!...
NANNI (commosso anche lui).
Basta, sciocca!...
povera sciocca!...
Basta ora!
MARA (col cuore riboccante).
Voglio dirvelo! Mi avete dato tante pene! Tanto mi avete fatto penare, senza saperlo voi stesso!...
NANNI (imbarazzato).
Io?...
MARA (mettendogli una mano sulla bocca).
Sì, non mi dite altro.
Non mi fate parlare...
Guardandolo amorosamente viso contro viso e scuotendo il capo.
Ma ora no, è vero? Ora volete bene a me sola?...
NANNI Vedi!...
MARA No, non andate in collera.
Sorridendogli amorevolmente.
Vedete che mi confesso io stessa con voi?...
Prima ero io che non vi volevo...
Sapete...
m'ero messa una cosa in testa...
una brutta cosa!...
Con impeto di tenerezza e le lagrime agli occhi.
Ma ora no! Ora siete il padre dei miei figli...
Siete il padrone!...
tutto!...
No, basta, non ne parliamo più.
Ora il Signore mi ha fatto la grazia!
NANNI (tra commosso e imbarazzato).
Bene, bene...
MARA (tornando a baciargli le mani, una dopo l'altra).
Ora vi ringrazio!
Giungendo le mani con fervore e levando il viso al cielo.
Signore vi ringrazio!
Piange di consolazione nel grembiule.
NANNI Bene.
Questa è ora la conclusione, invece di essere contenta, come dici?
MARA (con calore, asciugandosi gli occhi).
No, sono contenta! Voglio accenderle di tutto cuore le lampade a Maria Addolorata! Tutte le lagrime che ho pianto di nascosto voglio metterle in quelle lampade!
Torna a disporre i lampioncini alla finestra.
NANNI (aiutandola, commosso anche lui, e collo stesso fervore religioso).
Dio sia lodato!...
Ce lo renderà bene alla raccolta! I seminati sono un paradiso!...
Chiama il bambino che così si diverte anche esso, ti dico.
MARA (tutta vibrante di emozione, mentre seguita a ornare di fiori la finestra).
Aspettate...
Un momento...
Termino qui prima...
L'ho lasciato apposta dalla vicina...
Stanno vestendolo per la processione...
tutto di bianco!...
Andrà cogli angioletti nella processione...
con un canestro di fiori!...
Ora ve lo faccio vedere.
Anima pura! È lui che mi ha ottenuta la grazia!...
Ora ve lo chiamo.
Chiamando dalla porta in fondo.
Agrippino!
SCENA II
Lia, poi Grazia, Neli e detti.
LIA (entrando dalla porta in fondo).
Viene, viene!...
lo vestono adesso...
Guardando attorno.
Oh! com'è bello qui! Sembra un giardino!
Chiamando fuori dell'uscio.
Venite qua, a vedere quello che ha fatto compare Nanni!
GRAZIA (dopo avere ammirato anche lei).
Bello! bello! Anche la casa del sindaco, avete visto?...
e la piazza lassù, tutta di verde! sono venuti tanti forestieri a vedere!
NANNI La gente è contenta.
Avremo una buona annata, se Dio vuole.
Si odono nella via le ragazze che passano cantando le litanie.
LIA (che è andata a vedere).
Le figlie di Maria.
Vanno alla processione.
GRAZIA (sull'uscio lei pure).
Anche la Carolina! Oh, guarda che sfacciata!
MARA Se è pentita!...
Vuol dire che la Madonna le ha aperto gli occhi!
NANNI Vuol dire che è pentita.
Tanto meglio.
NELI (entrando dalla strada).
Mi manda compare Janu.
Vi manda a dire...
Rimane a bocca aperta, ammirando.
Oh! oh!...
Che fate qui?...
Oh!
NANNI Quello che possiamo...
di tutto cuore!
NELI Compare Janu vi manda a dire...
Sentite, lo stendardo della Confraternita dovete portarlo voi, dice.
MARA Ah! ah! Vedete!
NANNI (tra la confusione e la gioia).
Io? Se lo dice lui che è il capo...
sono qua!...
Lo porto anche in palma di mano lo stendardo!
GRAZIA Ecco che si gonfia e fa il bell'uomo, ora!...
NANNI No...
pel piacere...
per l'onore...
MARA (giubilante, rivolta alle amiche, in tono di scherzo).
È roba mia, veh! È mio marito!
NELI Dice per dare il buon esempio.
Gliel'ha ordinato il vostro confessore.
NANNI Son qua, son qua! Per dare il buon esempio io son qua! mani e piedi, tutto quanto!
MARA Voglio confessarmi anch'io con quel sant'uomo!...
domani stesso.
NANNI (commosso lui pure e sorridendo).
Tu?...
A te l'assoluzione posso dartela io!...
LIA Bene...
sentite...
se ne spendono dei denari oggi! Se ne fanno dei peccati tutto l'anno! Ma viene una giornata come questa poi!...
NELI Ne avete spesi dei denari qui!...
Tutti quei lumi! Ce ne vuole dell'olio!
MARA Me lo caverei dagli occhi, guardate! Il Signore mi ha concesso tante grazie! Gli avevo fatto il voto, quando Nanni era stato in punto di morte, vi rammentate! La casa era tutta nera! Ne ho viste delle pene! Tante ne ho viste!
NANNI Basta, quello che si promette ai santi, bisogna farlo.
Bisogna farlo!
MARA Ora è finita, Dio sia lodato.
L'ha fatto per quel povero innocente! Qualche avemaria detta bene!...
NANNI Voglio vederlo, vestito da angioletto...
MARA Sì, venite, prima che incominci la processione.
Esce frettolosa e giuliva, insieme a Grazia e Lia.
NELI Dunque gli dico di sì?
NANNI Sì, sì...
Quante volte?
NELI Bene.
S'avvia per uscire.
NANNI E sentite...
ditegli pure, a compare Janu...
la corona di spine in capo, la voglio di spine vere! che pungano! Non si deve far da burla dinanzi al Cristo morto!
NELI Se vi piace così, meglio.
NANNI Mi piace quel ch'è giusto.
Siamo penitenti, sì o no?
NELI Va bene, glielo dico.
Mentre fa per uscire s'imbatte nella Pina.
La gnà Pina! Oh! vostra suocera!
NANNI (sorpreso e contrariato).
Ah!...
Oh!
SCENA III
Pina e detti.
PINA (entra timida e sorridendo umilmente, come a farsi perdonare la sua venuta).
Vi saluto...
Buone feste...
Sono venuta a portarvi le buone feste...
Tanto tempo che non vi vedo...
NELI Glielo dico sempre per la corona di spine?
NANNI (irritato).
Quante volte? quante volte?
NELI Dico se ci andrete sempre collo stendardo, ora che avete gente in casa?
NANNI Sì! e tre volte!...
NELI Bene, bene.
Esce stringendosi nelle spalle.
PINA (che è rimasta in un canto, imbarazzata).
Sono stata malata anche...
Tanto ch'è piovuto!...
Ho preso le febbri...
Ma del resto tutto va bene laggiù, grazie a Dio...
I seminati sono già alti.
NANNI E la vigna?
PINA (facendosi animo, quasi incoraggiata da una buona parola).
Bene! bene! Anzi comincia a mettere i tralci...
Dei bei tralci lunghi così!...
Bene, ho detto, giacché non ci pensano loro al podere, andiamo a portargli la buona notizia.
Smarrendosi di nuovo al vedere l'aria inquieta di Nanni.
E volevo dirvi pure che bisogna venire ad aiutare...
Io non basto più da sola a strappar la gramigna...
Vedete che mani?...
NANNI (di cattivo umore).
Bastava mandarlo a dire.
PINA (mortificata).
Vi dispiace che sia venuta?
NANNI Non mi dispiace.
È che adesso non c'è nessuno a guardare la casa, laggiù.
PINA Ho lasciato detto al vicino Raja di tenerla d'occhio la casa, e il podere anche...
Poi non c'è bisogno neppure.
Sono tutti al paese, a godere la festa.
Guardando intorno.
Ecco, vi preparate anche voi.
NANNI Basta, giacché siete venuta, ora...
PINA (timidamente).
Se vi dispiace, me ne torno indietro come sono venuta...
NANNI (brontolando).
Se mi dispiace...
se mi dispiace...
PINA (quasi cercando le parole).
Volevo vedervi...
vedere come state...
Già voialtri non mi avreste cercata...
Accorata.
Potevo morire, senza che nessuno lo sapesse!
NANNI Basta...
giacché siete qui, a vostra figlia diremo che siete venuta pel medico.
PINA (amaramente).
Mia figlia? Che gliene importa di me a mia figlia?
NANNI No, gliene importa; tacete.
PINA (siede sotto il pergolato, come avesse le gambe rotte, e si volta dall'altra parte per asciugarsi gli occhi di nascosto).
Sono come un cane...
un cane senza padrone...
NANNI Ora finitela, almeno!...
Non vi fate trovare cosi! Se vi fate trovare con quella faccia sarebbe stato meglio non venire.
PINA (levando verso di lui gli occhi lagrimosi).
Perché? Che vi fo?
NANNI (senza osar di guardarla, dandosi da fare intorno per nascondere il suo imbarazzo).
Niente...
PINA Niente vi fo...
Non voglio niente.
NANNI (agitatissimo, dopo averla fissata un istante in silenzio, andandole incontro risolutamente, con voce bassa e concitata).
No!...
sentite!...
Oggi sono stato a confessarmi...
Mi son messo in grazia di Dio...
PINA (chinando il capo e aprendo le braccia in aria umile e sottomessa).
Bene, meglio per voi...
Allora di che temete?
NANNI Temo per vostra figlia...
se vi trova qui!
PINA Che male c'è se mi trova qui? Posso venire in paese, almeno le feste principali.
NANNI Che male c'è!...
Che male c'è!...
Voi lo sapete...
e anche essa lo sa!...
Pina gli volta le spalle, senza dir nulla, e va a prendere la mantellina che ha lasciato sul sedile.
Si ode di fuori un brusio di folla.
NANNI (fermandola bruscamente).
No...
restate...
Giacché vi hanno vista i vicini sarebbe peggio...
Corre alla porta e la spalanca, chiamando fra la gente che passa.
Oh! Cardillo! vieni a vedere...
Che te ne pare?
CARDILLO Che me ne pare?
Rimane sorpreso al vedere la Pina.
Oh! la gnà Pina!...
Scusate, scusate...
Fa per andarsene.
NANNI Bestia! se t'ho chiamato io stesso!...
CARDILLO (sospettoso, guardando or lui e ora la Pina).
Bestia! meglio! Voglio esser bestia oggi piuttosto! Una giornata come questa!...
VOCI FESTANTI
DI FUORI. Gli angioletti! - Ecco gli angioletti! - Viva Maria Addolorata!
CARDILLO (scandalizzato).
Chiudete la porta almeno!
Mentre sta per uscire s'imbatte in Grazia, la quale entra premurosa.
GRAZIA Compare Nanni! Non venite?...
Sorpresa anche lei e cambiando tono al vedere la Pina.
Oh!...
Voi!...
Freddamente.
Vi saluto, gnà Pina.
PINA (timida e umiliata).
Vi saluto.
GRAZIA (a Nanni, con imbarazzo).
Vi mandava a chiamare vostra moglie...
Ma ora le dico di aspettare un momento.
Per uscire.
NANNI No, sentite...
GRAZIA Scusate, devo andarmene.
Esce in fretta.
CARDILLO Sapete colui ch'era pieno di peccati? Gliene aveva fatti tanti a Gesù Cristo! Ma quello che trovò scritto sul libro, quando dovette fare i conti col Padre Eterno...
Basta! è meglio non parlarne!...
Oggi ch'è il Venerdì Santo, per giunta!...
"Ti mancava anche questo scandalo per ribadire i chiodi al mio Figliuolo?" gli disse il Padre Eterno...
E con questo vi lascio e vi saluto!
Esce chiudendo la porta in furia dietro di sé
Nanni e Pina.
NANNI (concitato).
Vedete?...
Tutti quanti!...
Pina rimane immobile, senza saper che dire.
NANNI E non rispondete neppure?
PINA (colle lagrime agli occhi).
Cosa volete che dica?
NANNI (eccitatissimo, parlandole quasi coi pugni sul viso, sottovoce).
Volete che ve la dica io? Quando sono stato malato...
in punto di morte...
non volevano neppure portarmi il viatico!
Prorompendo.
Ho visto la morte cogli occhi, vi dico!
PINA (arretrandosi, tutta tremante).
Che devo fare? parlate.
NANNI (andando su e giù per la scena, agitato).
Perché siete venuta oggi? perché?
PINA (colle lagrime agli occhi).
Perché? che vi fo?
NANNI Mi fate...
mi fate...
che mi fate perdere la confessione!
PINA (irrigidita dall'angoscia, balbettando fra le lagrime che la soffocano).
Sentite! E quello che mi fate a me, voi?...
quello che mi avete fatto?...
Io non ve lo dico!...
Mi vedete che parlo e rido...
ma quello che ho in cuore non lo vedete!...
NANNI Lo vedo, sì!...
Questo è il peggio, che lo vedo! E anche vostra figlia! Vedete come è ridotta...
pelle e ossa! Non parla, non dice nulla...
ma dentro si rode e si consuma.
Ogni notte la sento che piange e si dispera!...
in causa vostra! Vorrei piuttosto che mi piantasse un coltello qui, quando mi guarda con quegli occhi, senza dir nulla!...
PINA (col viso torvo, evitando di guardarlo).
E a me che mi pianta quegli occhi in faccia, appena arrivo!...
e dà la poppa alla tua creatura!...
dinanzi a me!...
Con voce sorda.
Vi ho fatto il letto colle mie mani, la prima notte!...
SCENA IV
Mara e detti.
MARA (entrando di furia, sconvolta).
Ah!...
era vero!...
Siete qui, voi?
PINA Sì...
sono venuta a vedervi...
per vedere come state...
MARA (chinandosi a baciarle la mano, ma col pianto agli occhi).
Lo vedete come stiamo...
bene.
A Nanni, rivolgendogli un'occhiata scintillante tra le lagrime.
Per questo non siete venuto a vedere vostro figlio...
prima che andasse alla processione?...
PINA La colpa è mia...
perché sono venuta, è vero?
NANNI No, no...
avete fatto bene.
MARA Avete fatto bene, siete la padrona.
Breve pausa.
Silenzio imbarazzato di tutti tre.
PINA C'è anche la vigna da zappare; son venuta a dirvelo.
NANNI Bene, andremo lunedì.
MARA Ah! siete venuta a prenderlo?
PINA Non posso far tutto io da sola.
C'è l'erba alta così.
Se piove l'erbacce si mangiano ogni cosa.
MARA (con uno scoppio di amarezza).
Ormai, in questa casa ci piove e ci grandina, madre mia!
PINA È per me questo discorso?
NANNI No, no! che dite...
PINA Io faccio tutto quello che posso.
Ho sudato sangue sulla vostra terra...
all'acqua e al vento...
Il pane che vi mangio, non ve lo rubo, no!
Mara senza rispondere si mette a piangere col grembiule agli occhi.
NANNI (irritato).
Ecco, ora! ecco!
MARA Lasciatemi piangere.
Non vi dico nulla!...
PINA (amaramente).
Non c'è bisogno di parlare alle volte.
NANNI (a Mara).
Puoi venire anche tu alla vigna, per dare una mano.
MARA Che verrei a fare? Non vi servo a nulla!...
Non posso aiutarvi.
Accennando amaramente alla sua gravidanza.
nello stato in cui sono!...
col castigo di Dio addosso!...
PINA Ah, il castigo di Dio?
MARA (prorompendo).
Perché ve la pigliate con me? Pigliatevela col Signore piuttosto! Pigliatevela con voi stessa che avete voluto maritarmi!
PINA E questa è la ricompensa! La bella accoglienza che mi fai!
MARA (eccitata, cogli occhi accesi e lagrimosi).
Cosa devo fare? Volete che canti e rida, mentre c'è il Cristo morto per le strade?
NANNI Basta! leviamo l'occasione.
Prendendo la Pina per un braccio.
Venite a vedere vostro nipote, piuttosto.
MARA (non frenandosi più).
Lasciatelo stare mio figlio almeno...
povero innocente!...
PINA Hai paura che te lo mangi tuo figlio?
MARA Perché dovreste mangiarmelo? Non è anch'esso sangue vostro? Forse che i cristiani si mangiano tra di loro adesso?
NANNI (minaccioso a Mara).
La finisci?...
com'è vero Dio!
MARA (chinando il capo, accorata).
Battetemi! Se mi volete battere, battetemi!...
Se vi pare che me lo merito...
son qua!
PINA Alle volte, sai, le parole fanno peggio ancora!...
Le parole di una santa come te!...
che fanno peggio di un coltello!...
NANNI (che sta per prorompere fa il segno della croce).
Brutto diavolo, va via!...
tentazione!...
MARA L'avete con me? Volete che vi lasci e me ne vada?
NANNI Escirò io!...
Io me ne vo!...
al diavolo!...
poiché c'è l'inferno in casa, quando siete insieme madre e figlia!
Esce infuriato.
SCENA V
Mara e Pina.
Madre e figlia si guardano alcuni istanti in silenzio, pallide e corrucciate.
PINA Sei contenta ora, sei contenta?
Mara seguita a fissarla senza rispondere, col rancore negli occhi.
PINA Quasi fossi venuta a chiedervi l'elemosina oggi!...
a te e a tuo marito!
Mara china il capo, sempre tacendo, accigliata.
PINA Dopo che mi hai preso tutto!...
Quello sì, l'hai preso!...
la roba e tutto!
MARA (voltando le spalle bruscamente, col viso tra le mani).
Mamma, lasciatemi stare! Lasciatemi stare, oggi!
PINA Ti lascio stare.
Vuoi che ti lasci state e me ne vada? E non ci metta più piede in casa tua?...
nella casa che t'ho data io stessa?
MARA Me l'avete data perché ci morissi a fuoco lento, la casa! Per farmi dannare l'anima me l'avete data!
PINA T'ho dato tutto! M'hai preso ogni cosa tu!
MARA (voltandosi verso di lei, cogli occhi scintillanti e con voce vibrata).
Tacete! tacete!
PINA Parla tu allora! sfogati!
MARA (aggirandosi desolata per la scena colle mani nei capelli).
Ah! Signore! toglietemi voi da queste pene!
PINA Le tue pene?...
Lascia stare le tue pene!...
Lascia stare i santi! Li ho pregati anch'io! Non odono, lassù!
MARA (scattando).
Ve la pigliate anche coi santi, scomunicata!
PINA Vedi? Vedi che lo sputi fuori il veleno?...
Un pezzo che lo vedo...
in ogni tua parola!...
MARA Il veleno che m'avete messo qui!
PINA (investendola, bieca e con voce sorda).
Schiacciami la testa colle tue mani allora...
giacché sono io la vipera!...
Andrai dal confessore poi...
anche tu!
MARA Scomunicata! scomunicata che siete!
PINA Taci!
MARA Ladra! ladra!
PINA Taci!
MARA Ladra! Venite sin qui a rubarmi la mia pace! Madre scellerata!
PINA (come una belva ferita).
Ah, vedi? vedi?...
SCENA VI
Grazia, poi Lia e Bruno accorrendo alle grida di Pina e Mara dalla strada, e dette.
GRAZIA Che c'è? che c'è? Sembra che caschi la casa.
MARA È cascata e rovinata la casa!...
C'è la maledizione di Dio!
LIA Gnà Mara, fate prudenza voi! Non fate ridere la gente!
PINA C'è che mi danno il calcio dell'asino, adesso, lei e suo marito!...
GRAZIA Vi mancava tempo a discorrere dei vostri interessi? Giusto quando sta per passare la processione!...
PINA Mi danno il calcio dell'asino!...
dopo avermi preso la roba e tutto!...
Gli mangio il pane a tradimento, ora!...
MARA Mi mangiate altro che il pane a tradimento...
Il sangue mi mangiate!
LIA Cominciate a tacere voi che siete la figlia, via!
GRAZIA Basta, non fate scandali!...
BRUNO (entrando).
Vi si sente dalla piazza...
più forte della banda! Pare che sia qui la festa.
Un altro po' lasciano la banda e corrono tutti qui.
PINA Sì, correte! Chiamate i carabinieri anche, per farmi legare!
MARA La lingua vi dovrebbero legare! Vi dovrebbero legare pei capelli, sulla pubblica piazza!
LIA Che parolacce, gnà Mara! A vostra madre!...
MARA Son parole che mi bruciano qui dentro!
GRAZIA Andiamo via, gnà Pina.
Voi che siete più giudiziosa!...
Non facciamo peccati oggi...
PINA No, non voglio andarmene.
Sono in casa mia.
MARA Restateci! Me ne vado io!...
per sempre! Per sempre ve la lascio questa casa maledetta!
PINA (minacciosa).
Vattene! via! vattene! Non mi fare impazzire del tutto!
BRUNO (frapponendosi tra di loro).
Ehi! ehi! che fate?
SCENA VII
Nanni accorrendo di fuori al rumore della lite, seguito da Cardillo, Filomena, Malerba e Neli.
NANNI (irato, picchiando a diritta e a manca Mara e la Pina).
A te!...
e a voi pure! Non volete finirla? Sono la favola del paese!
NELI E addio stendardo!
MALERBA (sbracciandosi a metter pace, col suo fare canzonatorio).
La banda!...
Ecco la banda!
BRUNO Basta, Nanni!
CARDILLO Ma che siete, cristiani o turchi?
FILOMENA Sentite!...
è uno scandalo per tutto il vicinato! Finitela questa vergogna!
NANNI Sono la favola del paese! Siete contente ora?
GRAZIA (aiutando la Pina ad asciugarsi il viso insanguinato).
Lasciate vedere!...
Avete del sangue lì...
PINA Nulla...
non è nulla.
MALERBA Le carezze dell'asino! Vuol dire che le piacciono le carezze dell'asino...
NANNI (irritato, spingendo fuori Malerba).
Va via ora, tu! o me la piglio con te, anche!
GRAZIA (a Pina, conducendola via).
Venite, venite!
Escono con Lia e Filomena.
CARDILLO (uscendo con Bruno).
Turchi! Peggio dei turchi, Dio ce ne scampi e liberi!
MARA (piangendo, a Nanni, in atto di andarsene anche lei).
Guardate!...
quello che fate a me!...
Basta! che il Signore non ve ne domandi conto, poi!...
NANNI Finiscila adesso, tu!...
Non mi mettere colle spalle al muro tu pure!
MARA L'avete fatta?...
anche questa?...
che mi avete battuta dinanzi a lei? Gliel'avete data questa soddisfazione, a mia madre!
NANNI Mi farete commettere qualche pazzia, tu e tua madre!
MARA Scomunicati! scomunicati tutti e due!
NANNI Via!...
fallo per amor mio!...
se è vero che mi vuoi bene.
MARA Per questo mi calpestate sotto i piedi? perché sapete che vi voglio bene?...
perché fate di me tutto quello che volete?...
Mi fate morire disperata!
NANNI (quasi supplichevole).
Senti, Mara! senti!...
MARA Scellerato! Come vi è bastato l'animo? Mentre sono in questo stato!...
Come potete guardarlo in faccia vostro figlio, quando viene a baciarvi la mano, povero innocente!
NANNI Senti!...
Non mi mettere colle spalle al muro tu pure!...
Ogni tua parola è una coltellata!...
Te la levo dinanzi quella scomunicata di tua madre!
MARA Non vi credo! Non vi credo più! Come volete che vi creda! Vi ho visto con questi occhi!...
la faccia che avevi...
tutti e due!...
voi e quella scomunicata di mia madre!...
Vi pare che sia cieca? Cosa siete andato a dirgli al confessore, dunque?
NANNI (fuori di sé, cercando di chiuderle la bocca colle mani).
Basta! basta!
SCENA VIII
Compare Janu e detti.
JANU Bestie! Peggio delle bestie siete!
NANNI (irritato e confuso).
Loro!...
In causa loro!...
Mi faranno fare qualche pazzia!
MARA (singhiozzando).
È finita, compare Janu! Non posso più starci in questa casa!
JANU No, ascoltate.
Abbiate giudizio almeno voi.
MARA Non posso più starci! Me ne vo con mio figlio...
povero orfanello!
NANNI (esasperato).
Lasciatela andare, compare Janu! Lasciatela andare, ch'è meglio!
MARA (a Nanni, piangendo, dall'uscio).
Pensateci che avete lasciato vostro figlio orfano...
in mezzo alla strada...
Esce.
JANU (a Nanni).
Pezzo di birbante.
Sei degno della forca.
NANNI Dite bene; avete ragione, vossignoria!
JANU E la prima! E la seconda! Torni a promettere, e poi torni a cascarci!
NANNI Non è vero! Son le male lingue che vorrebbero essere tagliate!...
JANU Le male lingue sono tutto il paese.
Anche tua moglie adesso, vedi!
NANNI Mia moglie è pazza! pazza da legare anche lei!...
che si mette in testa non so cosa!
JANU Si mette in testa che sei una bestia! Come le bestie sei!
NANNI Come le bestie; avete rag
...
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