[Pagina precedente]...ivello, o vero
di punto bianco. E così nell'istessa figura il tiro
EF sarÃ
l'inclinato,
GH elevato, e
CD a livello o
di punto bianco. E chiamasi
a livello, quasi che
ad libellam; cioè in bilancio, e che non inchini più nell'una che nell'altra parte. E dicesi di punto bianco, essendo che, usando i bombardieri la squadra con l'angolo retto diviso in dodici punti, chiamando l'elevazione al primo punto, al secondo, terzo e quarto, tiro di punto uno, di punto dua, di punto tre e di punto quattro etc., quel tiro, che non ha elevazione alcuna, vien detto tiro
di punto bianco, cioè di punto nessuno, di punto zero. E questo basti al presente circa i tiri.
QUELLO S'INTENDA PER PIGLIARE LE DIFESE.
Essendo che, come nel progresso sarà noto, tutte le parti della fortezza devono avere le loro difese, fa di bisogno che dichiariamo quello che appresso gli architetti significhi
pigliare le difese. Diciamo dunque che il
pigliare le difese di alcuna cortina o faccia di qualche corpo di difesa non vuol dir altro, che drizzarla verso quella parte dalla quale vengono le sue prime difese: come nel sottoposto essempio [v. figura 24], la fronte del baluardo
AB piglia le difese dal punto
G, perché prolungata per dritto la linea
AB batte nel punto
G, di maniera che il punto posto in
G viene a strisciare la faccia
AB. E se bene altri luoghi ancora veggono e difendono la medesima faccia, come il punto
I, il quale vi ficca, niente di meno si dice pigliare le difese dal punto
G, per essere il primo luogo che la difende partendosi dal punto
C, venendo verso il
D. E per la medesima ragione la fronte
EF piglia le difese dal punto
H, dal quale è strisciata, e non dal punto
K, dal quale è ficcata.
DELLE TRE CAUSE DELLA PRIMA IMPERFEZIONE DE' BALUARDI.
Per una delle imperfezioni di maggiore importanza che possono accadere al baluardo, connumerano gli architetti l'essere l'angolo della fronte troppo acuto; perché, oltre all'esser debole e facilissimo ad esser tagliato, con gran lunghezza di fronti si circonda piccola piazza; il che è cagione che non vi possono stare molti difensori, né commodamente maneggiarvisi artiglierie, ed in tempo di bisogno non vi si può fare ritirata. Però, come difetto notabile, doveremo esser cauti in ovviare a tale acutezza; il che potrà da noi più facilmente esser fatto, quando sapremo quali siano le cause che fanno riuscire l'angolo acuto. Le quali sono tre:
la prima è quando l'angolo del ricinto, sopra il quale va posto il baluardo, non sarà ottuso;
la seconda è il pigliare le difese delle faccie troppo da vicino;
la terza è l'ordinare i fianchi molto lunghi.
L'essempio della prima causa si vede nella prima sotto posta figura [v. figura 25]: nella quale, sendo sopra l'angolo del ricinto
ABC constituito l'angolo del baluardo
FGH, quale di necessità è sempre minore dell'angolo del ricinto (come facilmente si può trarre dalla 21ª proposizione del Primo d'Euclide), sendo dentro alle linee
AGC dalli punti
A,
C constituite le due linee
AB,
BC, ogni volta che l'angolo
B sarà o retto o acuto, l'angolo
G sarà più acuto.
Nella seconda figura [v. figura 26] si vede manifestamente che le due fronti
LI,
LH, pigliando le difese da i punti
D,
E, constituiscono l'angolo
L più acuto dell'angolo
K contenuto dalle faccie
KI,
KH, le quali prendono le loro difese da i punti
A,
C, più lontani. E però è manifesta la verità della seconda causa che produce l'angolo del baluardo acuto, la quale dicemmo essere la vicinanza delle difese.
Conoscesi finalmente per la terza figura [v. figura 27], come, pigliandosi le difese da i medesimi punti
A,
C, le cortine
LH,
LI, fondate sopra i più lunghi fianchi
DH,
EI, constituiscono l'angolo
L più acuto dell'angolo
K, compreso dalle fronti
KF,
KG, terminate sopra i fianchi più corti
DF,
EG; il che dipende dalla medesima proposizione d'Euclide. Però, nell'ordinare le fortezze, dobbiamo avere l'occhio all'acutezza degli angoli del ricinto, al non prendere le difese troppo da vicino, ed al non fare i fianchi troppo grandi; perché da tutti tre questi capi si verrebbe a causare imperfezione nell'angolo del baluardo.
DELLA FOSSA, SCARPA, CONTRASCARPA E STRADA COPERTA.
L'uso ed introduzione della fossa è stato utilissimo per i molti commodi che da essa si cavano, ed in particolare per le fortezze di piano. Perciò che, quando non si cavasse la fossa intorno alla fortezza, ma si alzasse la muraglia tutta sopra il piano della campagna, verrebbe di maniera scoperta ed esposta alla batteria, che, sendo battuta dalla radice, facilmente sarebbe tratta alla rovina; dove che l'avere intorno la fossa fa che dall'altezza del suo argine viene ricoperta tal parte della muraglia, che non può essere battuta se non molto alto: come dal sottoposto disegno [v. figura 28] si può comprendere; nel quale per le lettere,
A,
B,
C ci si rappresenta la muraglia;
CD è il fondo della fossa;
DEF l'argine di essa fossa, il quale ricuopre tal parte della muraglia, che il tiro
H, posto in campagna, non può battere se non dal punto
I in su.
È di grandissima commodità il far la fossa, ancora perché, dovendosi terrapienare la muraglia, la terra che si cava dalla fossa può servire per fare il terrapieno.
Aggiungesi alle cose dette, che dovendo tal volta quelli della fortezza sortire fuori, per disturbare il nemico o per altra occorrenza, quando, sopragiungendogli la calca de' nimici, gli fosse necessità di ritirarsi, se la fortezza fusse sfasciata di fossa ed argine, non avendo tempo i difensori d'entrare nella fortezza repentinamente per una piccola porta, verrebbono tagliati a pezzi; dove che avendo la ritirata dell'argine e strada coperta, possono, in tal luogo fatti forti, volger la fronte al nimico e ribatterlo.
Nella medesima figura l'argine detto
DEF si adimanda
contrascarpa: e quel picciol piano segnato
EK ci figura la
strada coperta, coperta dico dall'altezza
KF, quale chiameremo
parapetto della strada coperta. La parte della muraglia segnata
CB, la qual si vede pendere in dentro, si dimanda la
scarpa; e si fa in tale maniera pendente, acciò che dal peso del terrapieno, dal quale viene calcata, non sia arrovesciata nella fossa. Giova ancora tal pendenza, perché, venendo battuta, minore effetto vi faranno le botte dall'artiglieria, ferendo non ad angoli retti, ma obliqui.
DELL'ORECCHIONE.
Parlando di sopra del baluardo e sue parti, mostrammo come, per sicurtà delle piazze da basso, si facevano le spalle, le quali ricoprivano e difendevano dette piazze dall'artiglierie nimiche. Ma l'esperienza ha poi dimostrato che tale difesa non basta, perché non assicura e difende da tutte le parti: come nella figura appresso [v. figura 29] chiaramente si vede, che dal punto
I della campagna si può tirare nella cannoniera
E, ed offendere quelli che fussero nella piazza; ed a questo non reca difesa alcuna la spalla
EB. Per il che, volendo pure li architetti ovviare a tal pericolo, andorno considerando che, non avendo altro fine le piazze da basso se non difendere la fossa, si poteva trovar modo che le cannoniere non fossino così esposte all'essere imboccate ed accecate; e questo fu col tirare innanzi la spalla, secondo che ne mostra la figura
BDE, facendo un sodo di una grossa muraglia, la quale ricoprisse la cannoniera
E, in modo che non fusse veduta dalla campagna; e questa tale ricoperta fu dimandata
orecchione, e da altri
musone. Ma bisogna avvertire, per disegnarlo, di accommodarlo in modo che non impedisca le cannoniere, che non possino far l'ufficio loro nel difendere tutta la fossa. E con quali regole vadi disegnato, dichiareremo a suo luogo.
CONSIDERAZIONI NEL DETERMINARE LE DIFESE.
In due maniere, come già si è detto, si può usare la difesa dell'artiglieria, cioè strisciando o ficcando; e tra gli architetti è qualche differenza nel determinare quale delle due maniere sia più accommodata alla difesa della fossa e sue parti; atteso che alcuni vogliono che i tiri striscino la contrascarpa e fronte del baluardo, come si vede il tiro della cannoniera
H [v. figura 30], il quale striscia la contrascarpa
IL e la faccia
AF: dicendo che in questo modo un solo tiro offenderà tutti quelli, che fussero scesi nella strada coperta, o si fussero posti sotto il baluardo, o vero vi avessero appressate le scale; il che non può fare il tiro che ficca, quale ferisce in un solo luogo.
A ciò rispondono quelli che vogliono il tiro di ficco, dicendo tal considerazione essere vana, essendo che i nimici mai verranno in ordinanza su la contrascarpa o sotto il baluardo, se prima non sarà aperto, e fattovi scala per la salita; e volendo condursi nella fossa, non verrà se non ricoperto da trincere, ed aprirà la contrascarpa, e per l'apertura cercherà di traversare la fossa; nel qual caso le artiglierie di striscio non gli potranno arrecare impedimento alcuno, ma sì bene quelle che ficcano: come si vede per il tiro
GM, il quale, quando il nemico avesse aperta la contrascarpa nel punto
M, potrà tirare nell'apertura e travagliarlo. E quando ancora si fosse condotto sotto la faccia del baluardo
DE, e l'avesse incominciato ad aprire nel punto
O, il tiro
GO non ve lo lascierebbe dimorare, ficcando nell'apertura: il che non può fare il tiro
HF, che striscia la fronte
AF; anzi in ogni picciola apertura, come si vede nel punto
P, potrà ricoprirsi un uomo, e cavando allargare luogo per molti.
Rispondono quelli che vogliono i tiri di striscio, che il ficcare nella contrascarpa deve essere officio delle piazze da alto de' baluardi, e non delle piazze basse; perché, sendo i tiri delle piazze da basso poco elevati sopra il piano della fossa, non possono così bene scoprire il nimico come quelli della piazza alta; e così, quando il nimico avesse tagliata la contrascarpa nel punto
M, molto meglio si potrà travagliare dalla piazza alta del baluardo vicino, come dal punto
O, che dalla cannoniera
G, bassa e lontana.
A questo s'aggiunge, che dovendo la cannoniera
G ficcare nella contrascarpa
IK, non si potrà ricoprire in modo con l'orecchione, che non possa essere imboccata dalla campagna: come si vede per il tiro
GM, che, prolungandolo oltre il punto
M, passa fuora della contrascarpa, come si vede in
R, di dove potrà essere imboccata la cannoniera
G; e così verrà impedito l'uso dell'orecchione, il quale era di fare che le cannoniere non fussero vedute di fuori della fossa.
Oltre a ciò, il volere tiri che ficchino nella fronte del baluardo, farà venire l'angolo del baluardo acuto: perché, se vorremo che il tiro
HA ficchi nella fronte del baluardo opposto, bisognerà mutare la fronte
AF, la quale dal detto tiro è strisciata, e ritirarla più in fuori, secondo che si vede per la linea
AS; il che facendosi, non vi è dubbio alcuno che l'angolo del baluardo s'inacutisce.
Tuttavia soggiunge l'altra parte, che lo sperare che la piazza alta possa molestare il nemico, che abbia aperta la contrascarpa, è cosa vana: perché, quando sarà ridotto a questo termine, avrà ancora ordinato modo di fare sì che i difensori in conto alcuno non possino affacciarsi sopra la muraglia; per lo che le loro difese saranno del tutto tolte, di maniera che solamente il fianco del baluardo opposto potrà recar travaglio all'inimico. E quanto al dire che il tiro di ficco sia causa che le cannoniere possino essere imboccate, rispondesi che, vo...
[Pagina successiva]