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. È difficile di scoprire le origini miti di un sentimento divenuto poi tanto violento, ma io sono certo che da me mancò il cosidetto coup de foudre per Ada.Quel colpo di fulmine, però, fu sostituito dalla convinzione ch'ebbi immediatamente che quella donna fosse quella di cui abbisognavo e che doveva addurmi alla salute morale e fisica per la santa monogamia.Quando vi ripenso resto sorpreso che sia mancato quel colpo di fulmine e che vi sia stata invece quella convinzione.È noto che noi uomini non cerchiamo nella moglie le qualità che adoriamo e disprezziamo nell'amante.Sembra dunque ch'io non abbia subito vista tutta la grazia e tutta la bellezza di Ada e che mi sia invece incantato ad ammirare altre qualità ch'io le attribuii di serietà e anche di energia, insomma, un po' mitigate, le qualità ch'io amavo nel padre suo.Visto che poi credetti (come credo ancora) di non essermi sbagliato e che tali qualità Ada da fanciulla avesse possedute, posso ritenermi un buon osservatore ma un buon osservatore alquanto cieco.
Subito sentii che se io dovevo finalmente eliminare quella seccante fanciulla dal mio destino, pure dovevo usarle il riguardo che un buon cavaliere quale son io, deve tributare alla donna che lo ama e sia dessa la piú brutta che mai sia stata creata.Come m'amava! Nel mio dolore sentii il suo amore.Non poteva essere altro che l'amore che le aveva suggerito di non dirmi ch'essa non era Ada, ma di farmi la domanda che da Ada avevo attesa invano e che lei invece certo s'era preparata di farmi subito quando m'avesse rivisto. Seguii un mio istinto e non risposi alla sua domanda, ma, dopo una breve esitazione, le dissi: - Ho tuttavia piacere di essermi confidato a voi, Augusta, che io credo tanto buona! Mi rimisi subito in equilibrio sul mio treppiede.Non potevo avere la chiarezza con Ada, ma intanto l'avevo completa con Augusta.Qui non potevano esserci altri malintesi. Guido ammonà di nuovo: - Se non volete star zitti, non c'è alcuno scopo di passare qui il nostro tempo all'oscuro! Egli non lo sapeva, ma io avevo tuttavia bisogno di un po' di oscurità che m'isolasse e mi permettesse di raccogliermi.Avevo scoperto il mio errore e il solo equilibrio che avessi riconquistato era quello sul mio sedile. Avrei parlato con Ada, ma alla chiara luce.Ebbi il sospetto che alla mia sinistra non ci fosse lei, ma Alberta.Come accertarmene? Il dubbio mi fece quasi cadere a sinistra e, per riconquistare l'equilibrio, mi poggiai sul tavolino.Tutti si misero ad urlare: - Si muove, si muove! - Il mio atto involontario avrebbe potuto condurmi alla chiarezza.Donde veniva la voce di Ada? Ma Guido coprendo con la sua la voce di tutti, impose quel silenzio che io, tanto volentieri, avrei imposto a lui.Poi con voce mutata, supplice (imbecille!) parlò con lo spirito ch'egli credeva presente: - Te ne prego, di' il tuo nome designandone le lettere in base all'alfabeto nostro! Egli prevedeva tutto: aveva paura che lo spirito ricordasse l'alfabeto greco. Io continuai la commedia sempre spiando l'oscurità alla ricerca di Ada.Dopo una lieve esitazione feci alzare il tavolino per sette volte cosà che la lettera G era acquisita.L'idea mi parve buona e per quanto la U che seguiva costasse innumerevoli movimenti, dettai netto netto il nome di Guido.Non dubito che dettando il suo nome, io non fossi diretto dal desiderio di relegarlo fra gli spiriti. Quando il nome di Guido fu perfetto, Ada finalmente parlò: - Qualche vostro antenato? - suggerÃ.Sedeva proprio accanto a lui.Avrei voluto muovere il tavolino in modo da cacciarlo fra loro due e dividerli. - Può essere! - disse Guido.Egli credeva di avere degli antenati, ma non mi faceva paura.La sua voce era alterata da una reale emozione che mi diede la gioia che prova uno schermidore quando s'accorge che l'avversario è meno temibile di quanto egli credesse.Non era mica a sangue freddo ch'egli faceva quegli esperimenti.Era un vero imbecille! Tutte le debolezze trovavano facilmente il mio compatimento, ma non la sua. Poi egli si rivolse allo spirito: - Se ti chiami Speier fa un movimento solo.