LA PATENTE, di Luigi Pirandello - pagina 1
LA PATENTE
di Luigi Pirandello
Marranca, usciere
Altre seggiole antiche.
La comune è nella parete di destra.
Davanti alla finestra, come un quadricello alto, che regge una grande gabbia.
D'Andrea
Marranca
Comandi, signor Cavaliere!
D'Andrea
Ecco, Marranca: andate al vicolo del Forno, qua vicino; a casa del Chiàrchiaro.
Basta, perdio! Vi proibisco di manifestare così, davanti a me, la vostra bestialità, a danno d'un pover'uomo.
E sia detto una volta per sempre.
Marranca
Mi scusi, signor cavaliere.
D'Andrea
Ah, seguitate?
Marranca
Non parlo più.
di questo galantuomo?
D'Andrea
Marranca
Subito, va bene, signor cavaliere.
D'Andrea
Nient'altro.
Andate.
Primo Giudice
Secondo Giudice
Ma sai che sei davvero curioso con codesto cardellino che ti porti appresso?
Primo Giudice
Dov'è, dov'è la gabbiolina con cui te lo porti?
Secondo Giudice (prendendola dalla scrivania a cui s'è accostato)
Eccola qua! Signori miei, guardate: cose da bambini! Un uomo serio...
D'Andrea
Ah, io, cose da bambini, per codesta gabbiola? E voi, allora, parati così?
Terzo Giudice
Ohè, ohè, rispettiamo la toga!
D'Andrea
Ma andate là, non scherziamo! siamo in "camera caritatis".
Ragazzo, giocavo coi miei compagni "al tribunale".
Uno faceva da imputato; uno, da presidente; poi, altri da giudici, da avvocati...
Ci avrete giocato anche voi.
Vi assicuro che eravamo più serii allora!
Primo Giudice
Eh, altro!
Secondo Giudice
Finiva sempre a legnate!
Terzo Giudice (mostrando una vecchia cicatrice alla fronte)
Ecco qua: cicatrice d'una pietrata che mi tirò un avvocato difensore mentre fungevo da regio procuratore!
D'Andrea
Tutto il bello era nella toga con cui ci paravamo, nella toga era la grandezza, e dentro di essa noi eravamo bambini.
Ora è al contrario: noi, grandi, e la toga, il giuoco di quand'eravamo bambini.
Ci vuole un gran coraggio a prenderla sul serio! Ecco qua, signori miei,
io debbo istruire questo processo.
Iniquo, perché include la più spietata ingiustizia contro alla quale un pover'uomo tenta disperatamente di ribellarsi, senza nessuna probabilità di scampo.
Primo Giudice
Ma che processo è?
D'Andrea
Quello intentato da Rosario Chiàrchiaro.
Subito, al nome, i tre Giudici, come già Marranca, danno un balzo indietro, facendo scongiuri, atti di spavento e gridando:
Per la Madonna Santissima! - Tocca ferro! - Ti vuoi star zitto?
D'Andrea
Ecco, vedete?
E dovreste proprio voi rendere giustizia a questo pover'uomo!
Primo Giudice
Ma che giustizia! È un pazzo!
D'Andrea
Secondo Giudice
Sarà magari un disgraziato! ma scusa, è pure un pazzo! Ha sporto querela per diffamazione, contro il figlio del sindaco, nientemeno, e anche -
D'Andrea
Terzo Giudice
- per diffamazione? -
Primo Giudice
- già, capisci? perché, dice, li sorprese nell'atto che facevano gli scongiuri al suo passaggio.
Secondo Giudice
Ma che diffamazione se in tutto il paese, da almeno due anni, è diffusissima la sua fama di jettatore?
D'Andrea
E innumerevoli testimoni possono venire in tribunale a giurare che in tante e tante occasioni ha dato segno di conoscere questa sua fama, ribellandosi con proteste violente!
Primo Giudice
Ah, vedi? Lo dici tu stesso!
Secondo Giudice
Come condannare, in coscienza, il figliuolo del sindaco e l'assessore Fazio quali diffamatori per aver fatto, vedendolo passare, il gesto che da tempo sogliono fare apertamente tutti?
D'Andrea
E primi fra tutti vojaltri?
Tutti e tre
D'Andrea
E poi vi fate meraviglia, amici miei, ch'io mi porti qua il cardellino...
Eppure, me lo porto - voi lo sapete - perché sono rimasto solo da un anno.
Era di mia madre quel cardellino; e per me è il ricordo vivo di lei: non me ne so staccare.
Gli parlo, imitando, così, col fischio, il suo verso, e lui mi risponde.
Io non so che gli dico; ma lui, se mi risponde, è segno che coglie qualche senso nei suoni che gli faccio.
Tale e quale come noi, amici miei, quando crediamo che la natura ci parli con la poesia dei suoi fiori, o con le stelle del cielo, mentre la natura forse non sa neppure che noi esistiamo.
Primo Giudice
Seguita, seguita, mio caro, con codesta filosofia, e vedrai come finirai contento!
Marranca
D'Andrea
Avanti, Marranca.
Marranca
Lui in casa non c'era, signor cavaliere.
Ho lasciato detto a una delle figliuole che, appena arriva, lo mandino qua.
È venuta intanto con me la minore delle figliuole: Rosinella.
D'Andrea
Marranca
È tutta impaurita.
Primo Giudice
Noi ce n'andiamo.
A rivederci, D'Andrea!
Scambio di saluti: e i tre Giudici vanno via.
D'Andrea
Marranca
Subito, signor cavaliere.
Via, anche lui.
Rosinella, sui sedici anni, poveramente vestita, ma con una certa decenza, sporge il capo dalla comune, mostrando appena il volto dallo scialle nero di lana.
Rosinella
Permesso?
D'Andrea
Avanti, avanti.
Rosinella
Serva di Vossignoria.
Ah, Gesù mio, signor giudice, Vossignoria ha fatto chiamare mio padre? Che cosa è stato, signor giudice? Perché? Non abbiamo più sangue nelle vene, dallo spavento!
D'Andrea
Calmatevi! Di che vi spaventate?
Rosinella
È che noi, Eccellenza, non abbiamo avuto mai da fare con la giustizia!
D'Andrea
Vi fa tanto terrore, la giustizia?
Rosinella
Sissignore.
Le dico, non abbiamo più sangue nelle vene! La mala gente, Eccellenza, ha da fare con la giustizia.
Noi siamo quattro poveri disgraziati.
E se anche la giustizia ora si mette contro di noi...
D'Andrea
Ma no.
Chi ve l'ha detto? State tranquilla.
Rosinella
D'Andrea
Vostro padre vuol mettersi lui contro la giustizia.
Rosinella
Mio padre? Che dice!
D'Andrea
Non vi spaventate.
Ma come? Non sapete che vostro padre s'è querelato contro il figlio del sindaco e l'assessore Fazio?
Rosinella
Mio padre? Nossignore! Non ne sappiamo nulla! Mio padre s'è querelato?
D'Andrea
Ecco qua gli atti!
Rosinella
Dio mio! Dio mio! Non gli dia retta, signor giudice! È come impazzito mio padre: da più d'un mese! Non lavora più da un anno, capisce? Perché l'hanno cacciato via, l'hanno gettato in mezzo a una strada; fustigato da tutti, sfuggito da tutto il paese come un appestato!
Ah, s'è querelato? Contro il figlio del sindaco s'è querelato?
È pazzo, è pazzo! Questa guerra infame che gli fanno tutti, con questa fama che gli hanno fatto, l'ha levato di cervello! Per carità, signor giudice: gliela faccia ritirare codesta querela! gliela faccia ritirare!
D'Andrea
E l'ho fatto chiamare per questo.
Spero che ci riuscirò.
Ma voi sapete: è molto più facile fare il male che il bene.
Rosinella
Come, Eccellenza! Per Vossignoria?
D'Andrea
Anche per me.
Perché il male, carina, si può fare a tutti e da tutti; il bene, solo a coloro che ne hanno bisogno.
Rosinella
E lei crede che mio padre non ne abbia bisogno?
D'Andrea
Lo credo, lo credo.
Ma è che questo bisogno d'aver fatto il bene, figliuola, rende spesso così nemici gli animi di coloro che si vorrebbero beneficare, che il beneficio diventa difficilissimo.
Capite?
Rosinella
Nossignore, non capisco.
Ma faccia di tutto Vossignoria! Per nojaltri non c'è più bene, non c'è più pace, in questo paese.
D'Andrea
E non potreste andar via da questo paese?
Rosinella
Dove? Ah, Vossignoria non lo sa com'è! Ce la portiamo appresso, la fama, dovunque andiamo.
Non si leva più, neppure col coltello.
Ah se vedesse mio padre, come s'è ridotto! S'è fatto crescere la barba, una barbaccia che pare un gufo...
D'Andrea
E perché?
Rosinella
Se lo sa lui perché! È come impazzito, le dico! Gliela faccia, gliela faccia ritirare la querela, per carità.
Si sente di nuovo picchiare alla comune.
D'Andrea
Chi è? Avanti.
Marranca (tutto tremante)
Eccolo, signor cavaliere! Che...
che debbo fare?
Rosinella
Mio padre?
Balza in piedi
D'Andrea
Perché? Che cos'è? Vi mangia, se vi trova qui?
Rosinella
Nossignore.
Ma non vuole che usciamo di casa.
Dove mi nascondo?
D'Andrea
Ecco.
Non temete.
Andate via di qua; poi girate per il corridojo e troverete l'uscita.
Rosinella
Sissignore, grazie.
Mi raccomando a Vossignoria! Serva Sua.
Via ranca ranca per l'usciolino a sinistra.
D'Andrea lo chiude.
D'Andrea
Marranca (tenendo aperto quanto più può la comune per tenersi discosto)
Avanti, avanti...
...
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