[Pagina precedente]...in auge, o scapitato d'autorità , che le sue azioni si sono alzate o ribassate, o, accennando ai suoi meriti e ai suoi demeriti verso il paese, che ha al suo attivo certe cose e al suo passivo certe altre.... Mi par di vederlo diviso in due colonne, come il registro d'un negoziante.
AVV. - E dove lasciate i verbi, che sono i più bei fiori? Suicidarsi, terrorizzare, ostacolare, impossibilitare, prevenzionare, massacrare, acutizzare.... Si va acutizzando il dissidio in seno alla Commissione del Bilancio, signori!
SCRITT. - O signori, e suggestionare?
AVV. - Bravo, hai detto il gran verbo, il verbo factotum, che si presta a tutti i servizi. Ora si è suggestionati da una donna, dalla fame, da un libro, da un luogo, dalle circostanze, da tutto. Ho letto in un giornale che un certo fanale di luce elettrica, davanti a un teatro, faceva una réclame suggestionante.
PROF. - Suggestionante, impressionante, emozionante, raccapricciante, son tutta roba del vostro magazzino, signori giornalisti.
CRON. - Non mia.
SCRITT. - Tu ce n'hai dell'altra. Chi scrisse l'altro giorno nel tuo giornale: - L'uomo di Stato che è stato intervistato -? Sei stato tu, sei stato? Io son restato.
AVV. - Non facciamo quistioni personali. Per me, del resto, nel linguaggio delle cronache trovo bellezze ammirabili. Per esempio: il borsaiolo o l'accoltellatore che, dopo fatto il colpo, [280] s'ecclissa, come un astro, mi pare un traslato dantesco.
PROF. - È uno dei tanti verbi a cui si fa fare un ufficio indegno della nobiltà della nascita, come rivelare, trasfigurare....
SCRITT. - Già : si dice che un certo puzzo rivela che il pesce è guasto, che una faccia tinta di carbone è trasfigurata. E sono anche dei credenti nella Rivelazione e nella Trasfigurazione che lo dicono! Questo non è un errore di lingua, è un sacrilegio. E così tutti creano, tutto si crea....
PROF. - Un altro verbo che fa cento mestieri, come organizzare, funzionare, sistemare. Si organizza uno Stato, un ballo, una dimostrazione, una colazione alla romana. E tutto funziona o non funziona: un arcivescovo, una serratura, un'amministrazione, una vite, una legge, un cavatappi, un governo, la molla d'un gibus. E c'è chi parla di sistemarsi in un nuovo quartiere....
AVV. - E perchè no? (accennando con un'occhiata il Cronista). S'è inteso dire poco fa: - Io ho il sistema di prendere il tè col latte la mattina, come se una colazione fosse una dottrina filosofica....
CRON. - Sta' zitto, tu, che dicesti un giorno in tribunale che il tuo avversario deragliava.
AVV. - Deragliai. Ma deragli tu pure dalla buona lingua quando scrivi che s'è verificato un incendio. Che bisogno c'è di verificare che una casa è in fiamme? E quando dici o dite che il Ministero ha conglobato in uno due progetti di legge! Oh giusto! Scrive oggi il tuo direttore che "la conversione del Ministero a sinistra s'accentua". Doveva anche dirci su quale [281] atto o dichiarazione del Governo cade l'accento, e se è acuto o grave. Ma già ora s'accentua anche una tempesta in mare e la peste nelle Indie.
SCRITT. - Ma questa diventa una discussione a base di personalità . Vi richiamo all'ordine.
PROF. - Anche l'a base è diventato moneta corrente. Un discorso a base d'insinuazioni, una letteratura a base di pornografia. Ho letto in un giornale: una rissa fra due erbivendole a base di zoccolate.
SCRITT. - È un modo di moda fra gli eleganti, come darsi il lusso di fare una cosa, posare a liberale o ad altro, aver esito negativo, fare una cosa su vasta scala, essere all'ordine del giorno. Gabriele d'Annunzio, per esempio, è all'ordine del giorno...
CRON. - Come un progetto di legge....
SCRITT. - Associarsi al dolore....
CRON. - Come a un giornale....
SCRITT. - L'opinione pubblica che si commove, si sdegna, inorridisce.
AVV. - Come un'attrice.
SCRITT. - Un ministro, uno scienziato che è un valore.
PROF. - Come una cedola del debito pubblico.
SCRITT. - Il morale che s'abbatte e si rialza.
AVV. e CRON. (a una voce). - Come un misirizzi.
SCRITT. - L'avete detto contemporaneamente. Notate anche quest'avverbio, che abbraccia la durata della vita d'un uomo, e s'usa per dire che due persone si voltano indietro nello stesso punto. Ma dimenticavo le due più ammirabili. S'annunzia che s'è fatta non so dove una strage [282] di poveri israeliti: la notizia merita conferma. Assassini! E una regione che è teatro d'un'inondazione! Bella rappresentazione!
CRON. - Qualche volta la notizia è meno esatta.
PROF. - Già : un bel modo delicato di dire che è una pastocchia. Così, per consolare i poveri disperati, si chiamano cortesemente i meno abbienti.
AVV. - Ma queste son miserie! Volete ch'io vi dica la più preziosa di tutte? La lessi l'altro giorno. Si riferisce a un fatto doloroso. Ma si riesce a far ridere di tutto. Un suicidio al sublimato corrosivo.
PROF. - Impossibile. È di tuo conio.
AVV. - Ti porterò il giornale.
PROF. - Nati di cani! Come si dice il risotto al pomodoro!
SCRITT. - E se passassimo ai sostantivi? Riguardo a questi, quello che c'è di più curioso per me è l'uso che prevale di adoperarli a sproposito, e che deriva da una tendenza generale, morbosa, a esagerare ogni cosa. Nove volte su dieci, anche in discorsi e in proclami ufficiali, si dice orgoglio, che è un vizio, per dire alterezza, che è un sentimento nobile, e orgoglioso invece d'altero. Le parole alterezza e altero pare che vadano cadendo in disuso. Così non più dignità , ma fierezza. E si dice l'incarico di scopare come l'incarico di rispondere al discorso della Corona; aver la missione di far l'operazione del catasto in una provincia, come la missione di convertire un popolo al Cristianesimo; l'apostolato della cultura delle barbabietole; il còmpito, che era un lavoro d'ago o di maglia, o un lavoro assegnato agli scolaretti....
[283]
AVV. - Il còmpito d'unificare la Germania.... fu il lavoro di scuola del Bismark.
SCRITT. - Far l'apoteosi del formaggio di Gorgonzola....
PROF. - È il parossismo dell'iperbole. Dove lasci gl'ismi? Fra cinquant'anni ci saranno nella lingua tanti ismi che si farà rima ogni dieci parole. Andiamo, io lancio il primo: il nervosismo delle nuove generazioni.....
AVV. - Il rigorismo del Fisco...
CRON. - Il confusionismo dei partiti....
SCRITT. - Il parallelismo delle situazioni. Ma parossismo è l'ismo prediletto. Si serve in tutte le salse. C'è persino chi ama i maccheroni fino al parossismo. E anche coi sostantivi in à non si scherza. Se ne fa un tale scialacquo, che a sentir certi discorsi, par che l'oratore picchi delle martellate in un muro....
AVV. - Garibaldi è una grande individualità .
SCRITT. - Il Tolstoi una celebrità , una sommità ....
CRON. - Il dottor Carle una specialità .
PROF. - E ha molte notabilità l'Università della nostra città .
AVV. - Che è posta in una bella località .
PROF. - In una delle principali arterie di Torino, poichè ora si chiamano arterie le strade grandi, e non so perchè non si chiamino vene le strade minori....
SCRITT. - Oh bravo! Poichè hai portato la nota anatomica, ricordiamo il linguaggio medico. Ce n'è una che vale per cento: l'idiosincrasia. Le declamazioni d'una liberale e civile idiosincrasia. C'è chi ne va matto. Ma anche il portar la nota è una perla. Ora si porta la nota amena in un [284] banchetto, la nota patriottica in un'assemblea, la nota trista in una conversazione. Di uno che ammazzò il rivale in un ballo disse ieri l'altro un giornale: che vi portò la nota tragica. La grazia di quella nota! E a proposito: tragedia, un'altra parola che ha fortuna. Non ci son più delitti volgari: son tutte tragedie e drammi. (Al Cronista): Ma questa è una vostra industria letteraria per far comprare il giornale.
CRON. - Manco a dirlo.
SCRITT. - L'hai detta finalmente! Mi maravigliavo che non ti fosse ancora scappata. O dove l'avete scovato codesto manco a dirlo odiosissimo che inciampiamo a ogni passo?
CRON. - O come vuoi ch'io lo sappia? Chi è imbevuto di letteratura classica, non può dire da che classico abbia preso questo o quel modo. Da Dante, forse.
SCRITT. - Avete preso da Dante anche la piattaforma elettorale?
PROF. - In questo hai torto. Piattaforma è una parola che mi piace: larga, solida, maestosa. Come superfetazione, che mi piace anche di più, per la sua gentilezza. Quando sento dire che un tal progetto di legge non è che una superfetazione d'un altro, presentato da un altro Ministero, vado in solluchero. Mi par così poetica l'immagine di quei due feti!
SCRITT. - Ciascuno ha i suoi gusti. Io ho il gusto degli aggettivi nuovi, semplici e partecipati, dei quali faccio uno studio particolare. Ce n'è di deliziosi, come ora si dice. Per esempio: sensazionale; schiacciante, riferito a un argomento; toccante: un oratore toccante: mi par di vederlo suonar la chitarra. E scollacciato, d'un romanzo! [285] L'immagine di quel sostantivo mascolino col seno troppo scoperto, m'affascina. E così macabro è uno dei miei amori. Si scopre il cadavere d'una povera bimba strozzata: - scoperta macabra. - Com'è a proposito l'immagine d'una danza, che desta quell'aggettivo! E calza bene anche l'aggettivo drammatico che accoppia all'idea d'un assassinio quella d'un'opera d'immaginazione dilettevole! E imponente detto ad un modo d'una signora d'alta statura e d'un grande incendio! E l'innocenza completa, come un tranvai! E la commedia movimentata! E il partito politico compatto, come il legno del sorbo! Elettori, andate alle urne compatti!
AVV. - Camminerebbero un po' impacciati.
SCRITT. - Dovresti dire marcerebbero. Marciano anche gli avvenimenti. Più curiosa è la voga che hanno preso cert'altri aggettivi in un nuovo significato, come grandioso, che è dei più abusati. In questi giorni, per esempio, in un manifesto d'un'associazione è chiamato grandioso l'avvenimento dell'andata del re d'Italia a Parigi, e hanno creduto di dire, non qualche cosa di meno, ma di più che grande; perchè grande, oramai, è un aggettivo scaduto. Ora non basta più dire che un attore è grande in una data parte: si dice che è immenso. Anche famoso si dice a tutto pasto. Una buona salsa? Famosa. Un potente schiaffo? Famoso. Una sbornia maiuscola? Famosa. Questo vino, per esempio, è bonino; ma non così famoso come a voi pare.
PROF. - E superbo? E magnifico? E splendido?
AVV. - Un magnifico paio di scarpe....
CRON. - Che calzano magnificamente.
SCRITT. - Anzi, divinamente! Ma splendido è [286] l'aggettivo re del tempo che corre. Splendido un par di calzoni, un viale, un artista, un programma politico, un risotto. È diventato un aggettivo irresistibile. Sapete che il Guerrini, per combatterne l'abuso, tenne una volta una conferenza satirica a un uditorio d'amici? Tutti ne furono persuasi; ma quando egli ebbe finito, e domandò un giudizio sul suo discorso, risposero tutti a una voce: - Splendido! - Non c'è forza che valga più a sradicarlo. Come fanatico. Che c'entra la superstizione religiosa? Ora si è fanatici di tutto quello che piace: d'una grande idea umanitaria come d'un bel servizio da tavola, della Divina Commedia come delle triglie alla livornese.
AVV. - Ben detto, ben definito, come dice Azzeccagarbugli.
PROF. - Stupendamente bene!
CRON. - Hai il nostro plauso.
SCRITT. - Non mi basta. Voglio un'ovazione. Oggi si fa a tutti e per ogni cosa. Ma non ho finito. Il discorso che ho fatto sugli aggettivi non è esauriente. Quello che è più strano nell'uso invadente, a mio parere, è l'accompagnamento degli aggettivi coi sostantivi, nel quale non si riconosce più alcuna legge nè di convenienza nè di logica, mettendo fra gli uni e gli altri dei legami forzati, repugnanti al buon gusto e al buon senso. Basterà che vi citi un esempio per suggerirvene altri cento. Possiamo fare una gara.
CRON. - Si dice record.
SCRITT. - Fu un lapsus, perdonami. Un pregiudizio riguardo a una quistione d'ordinamento delle strade ferrate si chiama pregiudizio ferroviario. Non lo vedete correre sulle rotaie?
AVV. - Lo vedo. Animo. La gara è aperta. I [287] disinganni dei proprietari nel raccolto dell'uva: - delusioni vinicole.
PROF. - Ansietà agrarie.
CRON. - R...
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